Scusi, lei è favorevole o contrario? va in onda oggi, 22 agosto, a partire dalle 16.45 su Rai 3. Nel pieno del boom economico, l’Italia iniziava ad interrogarsi sulle sue reali capacità di saper gestire il successo, la fama, la ricchezza, l’ordine pubblico e la corruzione politica, tematiche che, attraverso la lente d’ingrandimento della sceneggiatura scritta da Alberto Sordi e Sergio Amidei, hanno reso celebre la satira sociale della pellicola, immortale. Datato 1966, prodotto da Fono Roma, il film fu il secondo film nel quale Alberto Sordi s’impegnò non solo come attore ma come produttore, regista, sceneggiatore, una pellicola che segue di poco (una triade di film quell’anno per l’Albertone Nazionale) ‘Fumo di Londra’ e ‘I nostri mariti’, precedendo un altro grande successo come un episodio, ‘Senso civico’, all’interno del film ad episodi ‘Le streghe’, un filone che in quegli anni (ricordiamo anche ‘I mostri’, forse il più rappresentativo) riceveva molti consensi di pubblico al cinema.
Alberto Sordi quindi davanti e dietro le cineprese: al suo fianco incontriamo la bellissima Silvana Mangano nel ruolo di Emanuela ed assieme all’attrice de ‘Il più grande spettacolo del mondo’, ‘Riso amaro’ e ‘La grande guerra’, un universo tipico nel cinema ‘Sordi’ sono elementi che appassioneranno ancora una volta il pubblico televisivo in quella che è una delle mille repliche di questo film immortale. Allora incontriamo un cast di Regine, donne fatali che hanno reso il cinema arte non solo di bellezza, ma anche e soprattutto di bravura come Bibi Andersson, Anita Ekberg, Laura Antonelli, Giulietta Masina, Paola Pitagora, Tina Aumont, Franca Marzi, nomi che sono indelebili nella storia della Commedia all’italiana.
Scusi, lei è favorevole o contrario? La trama del film
Ecco la trama di Scusi, lei è favorevole o contrario? Tullio Conforti è un imprenditore romano di grande successo, ma è anche un’icona di quell’Italia che, dominata dalla Democrazia Cristiana e dalle incursioni sociali vaticane, rifiutava il divorzio e posticipava la legge sulla separazione tra coniugi ogni anno. Quindi, da borghese piccolo piccolo qual’è Tullio Conforti, nessun divorzio dalla moglie ma tante amanti, donne di una società romana che vive di lustri e di miserie, donne eccessive e annoiate, una borghesia sulla quale anche il cinema moderno ha costruito trame e sceneggiature.
Meglio allora un sano harem per Tullio Conforti piuttosto che il matrimonio ed in questo harem incontriamo donne all’opposto come Emanuela, Anna, la Baronessa Olga, Ingrid, Camilla, donne che sono quasi di contorno alla moglie del Conforti, Piera e la figlia Valeria, donne con le quali Tullio si comporta come gli detta la coscienza piccolo borghese qual’è lui, quindi rigido sui principi, esigente in fatto di moralità, intransigente sulle regole sociali.
Fuori di casa, tra l’industria da governare e le decine di amanti da visitare, a vita del Conforti è la manifestazione reale di ciò che l’ipocrisia detta alla moralità di un uomo legato a valori fittizi, ipocrisia che, purtroppo, va ammesso, era parte fondamentale della nostra società.