“Se fai vedere il seno, bevi gratis”, e scoppia la polemica. Ideatore di questo scherzo, come ci ha tenuto e precisare più volte lo stesso autore, è Angelo, un barista di Treviso, che ben sei anni fa ha deciso di appostare un “listino prezzi” davanti alla spina delle birre. In poche parole era un invito alle ragazze, sotto forma ironica sia chiaro, a “mostrarsi” un po’ per bere gratis se non addirittura uscire con il barista. Così recitava il singolare tariffario: “se hai la prima uno shot” (bicchierino di superalcolico), “se hai la seconda due shot”, fino alla quinta, con la chiusura “Fai vedere il seno, più ce l’hai grosso e più bevi gratis. Se poi ti porti a casa il barista, una settimana di drink offerti “. Come detto sopra, il cartello era affisso da ben sei anni, e nessuno fino ad ora ci aveva fatto caso, fino a che non è stato visionato da Andrea Sales, psicoterapeuta che dopo aver ordinato nel bar in questione, si è appunto accorto del cartello.
“SE FAI VEDERE IL SENO BEVI GRATIS”
A quel punto l’ha letto e riletto fino a che non è uscito dal locale, indignato. Arrivato a casa, si è messo al computer (o forse allo smartphone o al tablet) ed ha pubblicato un post sulla propria pagina Facebook, in cui si vede il tariffario “speciale” in questione, con la scritta: «Una forma di violenza così sottile da diventare uno stupro lento e continuato». Come detto, Angelo rimanda ogni accusa al mittente, dicendo che si è trattato solo di una cosa goliardica, e che molte persone hanno letto il listino dei prezzi facendosi anche una risata: «Penso a quanto stiamo cadendo in basso – ha aggiunto Sales – penso a che degrado generiamo ogni giorno. La squalifica per la donna è disarmante. La squalifica misurata addirittura per taglia di reggiseno o per disponibilità sessuale. E questo pensa pure di essere simpatico. E si lamenterà di sicuro degli stranieri che ci rubano il lavoro o che stuprano le nostre donne». Un post che è stato condiviso da centinaia di persone, con numerosi commenti. «Ognuno pensi ciò che vuole – le parole di Angelo, il barista, al Corriere Veneto – ma questo era uno scherzo».