Matteo Salvini è stato prosciolto nel procedimento riguardante il “caso Gregoretti“. Secondo il giudice Nunzio Sarpietro il fatto – nello specifico il sequestro di persona contestato all’ex ministro dell’Interno, accusato di aver trattenuto 131 migranti sulla nave Gregoretti tra il 27 e il 31 luglio 2019 – “c“. Secondo quanto sancito dal magistrato, infatti, le responsabilità non furono del solo titolare del Viminale, bensì dell’intero esecutivo allora presieduto da Giuseppe Conte. Come sottolineato dal Corriere della Sera, “dalle testimonianze e dalla documentazione raccolta, Sarpietro s’è convinto che il comportamento dell’ex ministro dell’Interno non fosse altro che l’applicazione di una politica governativa, senza violazioni di legge; politica sancita dai Decreti sicurezza-bis e da un regolamento varato nel febbraio 2019 da un «tavolo tecnico» con tutte le istituzioni competenti, che stabilì la linea di condotta verso le navi italiane (come la Gregoretti) e delle organizzazioni non governative“.



GIUDICE SARPIETRO: “SE INCRIMINAVO SALVINI ANCHE CONTE…”

Intervistato dal Corriere della Sera dopo la sentenza, il giudice Sarpietro ha poi dichiarato: “Il rinvio a giudizio del senatore Salvini avrebbe comportato l’incriminazione dell’ex premier Conte e dei ministri dell’epoca Di Maio e Toninelli, perché erano tutti d’accordo sulla redistribuzione dei migranti, invocata allora come adesso“. Secondo il magistrato, “la politica del ricollocamento in Europa è stata un obiettivo di tutti i governi, come ha testimoniato anche la ministra Lamorgese, e com’è dimostrato dall’attività della nostra diplomazia di cui abbiano acquisito ampia documentazione“. Sulla posizione di Salvini, Sarpietro – che qualche tempo fa fece discutere per aver detto di Conte “mi ha fatto una buona impressione: non devo dirlo io, ma rappresenta bene il paese” – ha spiegato: “Io ho ritenuto non sussistente alcuna violazione della normativa internazionale e nazionale. Salvini s’è attenuto alle convenzioni disponendo che venissero salvati i migranti in difficoltà e ritardando lo sbarco di due o tre giorni, facoltà concessagli da un provvedimento amministrativo del febbraio 2019. Perché dico che salvò i migranti? Dagli atti risulta che fu il ministero dell’Interno a disporre il soccorso in acque internazionali dal momento che Malta non poteva o non voleva farlo. E sarebbe abbastanza strano che avesse preso questa iniziativa con l’intento di sequestrare quei migranti. Dopodiché il regolamento approvato nel febbraio 2019 gli consentì di trattenere le persone a bordo in attesa di definire il loro ricollocamento“.

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