Enzo Jannacci “Se me lo dicevi prima”: la storia della canzone
Era l’anno 1989 e Enzo Jannacci il padre di Paolo, che canterà “Se me lo dicevi prima” con Francesco Mandelli, al Festival di Sanremo salì per la prima volta sul palco dell’Ariston. Enzo Jannacci è stato uno dei maggiori protagonisti della scena musicale italiana del secondo dopoguerra. La sua carriera era già ben avviata ed alle spalle aveva tantissimi dischi, molti dei quali incisi insieme a Giorgio Gaber con cui ha formato il duetto I Due Corsari. Per il suo esordio al Festival della Canzone Italiana scelse Se Me lo Dicevi Prima, un brano scritto in collaborazione con Maurizio Bassi. La canzone, classificatasi soltanto diciassettesima, ottenne però il secondo posto al Premio della Critica e diede il nome all’album uscito quello stesso anno. Il testo nasce dal grande impegno che Jannacci ha sempre messo nella lotta alle droghe, che proprio in quegli anni dilagavano nella città lombarda.
Nelle parole di Se Me lo Dicevi Prima si può sentire un chiaro invito che vuole dissuadere i giovani dall’uso di sostanze stupefacenti, quello stesso invito che, alcuni anni dopo, portò Jannacci ad elaborare un personale percorso di disintossicazione che coinvolse e salvò dal tunnel ben 70 ragazzi. Il brano Se Me lo Dicevi Prima sarà poi parte di un album a cui darà il titolo, pubblicato nel 1989, che contiene moltissimi grandi successi del cantautore milanese come Ci vuole orecchio, Linea bianca e Una fetta di limone.
“se me lo dicevi prima” il testo
Eh, eh, eh, ma se me lo dicevi prima
Eh, se me lo dicevi prima
Come prima
Ma sì se me lo dicevi prima
Ma prima quando
Ma prima no
Eh, si prendono dei contatti
Faccio una telefonata al limite faccio un leasing
Se me lo dicevi prima
Ma io ho bisogno adesso, sto male adesso
Ma se me lo dicevi prima ti operavo io
Ma io ho bisogno di lavorare io sto male adesso
Eh sto male e sto bene macché il lavoro e mica il lavoro
Posso mica spedirti un charter
Bisogna saperlo prima che dopo non c’è lavoro, prima, capito
E allora è bello
Quando tace il water
Quando ride un figlio
Quando parla Gaber
E allora sputa su chi ti eroina
Perché il mondo sputa
Proprio quando nasce un fiore
Perché iniettarsi morte
è ormai anche fuori moda
Perché ce n’è già tanti che son venuti fuori
Oh, sei ancora qua
Vabbé, quanto sei alto
Uno e novanta
Eh eh eh non vai bene
Come non vado bene