Non si placano le polemiche sulla maglietta sfoggiata da Loris Corradi alla sagra di Roverè Veronese, paesino del quale è vicesindaco. Non è ancora chiara l’appartenenza politica, Lega e Fratelli d’Italia si sono smarcati nelle scorse ore, e poco fa è arrivata la presa di posizione del diretto interessato. «Una scritta goliardica», la difesa di Corradi, che evidenzia: «Chiede scusa pubblicamente a tutti. Rispetto le donne e le scuse doppie le faccio alla mia compagna e a mia madre da cui ho ricevuto l’insegnamento del rispetto innanzi tutto», riporta Huffington Post. Corradi ha poi tenuto a precisare che in quei minuti era ai fornelli a cucinare ed è stato chiamato per presenziare all’estrazione della lotteria in veste di pubblico ufficiale: «Sono salito sul palco senza nemmeno pensare alla maglietta che indossavo e tantomeno a quella scritta». Alessandra Ravelli, sindaca leghista di Roverè, ha preso le sue parti: «Ho parlato con lui e sta preparando una lettera di scuse. Non se n’è nemmeno reso conto. Condanno la scritta, ma è stata una leggerezza». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“SE NON PUOI SEDURLA, PUOI SEDARLA”

«Se non puoi sedurla, puoi sedarla». Questo il testo sulla maglia esibita da Loris Corradi, vicesindaco di Roverè, un piccolo paese della provincia di Verona. Era il momento delle estrazioni per la lotteria, quando il leghista si presenta sul palco con una maglietta rossa che ha sul davanti la scritta in questione. Sul davanti c’è la scritta «se non puoi sedurla…», ma la presentatrice della serata svela che sulla schiena la frase continua con «…puoi sedarla». Il pubblico ride, nessuno chiede al 35enne, eletto con la Lega, cosa c’è di spiritoso nell’ipotizzare di narcotizzare una donna che rifiuta la sua corte. Il solo pensiero dovrebbe far rabbrividire, infatti ci sono donne che reagiscono. Le proteste sono circolate anche sui social, dove senza mezzi termini si parla di «istigazione allo stupro». Viene anche inviata una lettera indignata al quotidiano L’Arena di Verona. Una donna presente alla festa di Santa Viola scrive: «Mi chiedo cosa pensino le donne veronesi della battuta e del messaggio lanciato da un rappresentante delle istituzioni. A me e alle amiche e amici seduti al mio tavolo non ha fatto per niente ridere».



ROVERÈ, MAGLIA CHOC DEL VICESINDACO LEGA LORIS CORRADI

Anche un’amministratrice locale, Monia Cimichella, assessora in un comune vicino, Sona, si associa all’ondata di indignazione che ha travolto il vicesindaco leghista Loris Corradi. Da sempre impegnata contro le discriminazioni di genere, la politica interviene su Facebook in una discussione. «Non credo che le donne ridano, nemmeno le donne della Lega dai. Non credo». Ma non si indignano solo le donne. I post sono commentati anche da alcuni uomini. «Ma stiamo scherzando?! Questo pazzo deve essere arrestato per istigazione alla violenza! Mi viene il voltastomaco…». Anche la sezione di Potere al Popolo di Verona ha commentato negativamente la maglietta del vicesindaco Corradi: «È un orrore, una maglia ignobile, che manifesta la cultura dello stupro che i politici leghisti sono abituati ad usare come elemento per discriminare e costruire un nemico esterno». E Repubblica fa sapere che non è stato possibile interpellare la sindaca di Roverè Alessandra Caterina Ravelli e lo stesso vicesindaco.

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