La regola delle mascherine è ragionevole”. Questo il giudizio dell’infettivologo Massimo Galli ad uno dei provvedimenti previsti dal nuovo Dpcm per evitare seconda ondata. Anche un eventuale “coprifuoco”, una chiusura anticipata di locali, bar e ristoranti, sarebbe utile secondo il direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. “Sarebbe un segnale forte e utile nella direzione di un controllo della movida”, ha spiegato nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera. L’esperto ritiene che l’Italia debba andare in una direzione opposta rispetto a quella seguita da altri paesi europei. “Non dimentichiamo che Paesi più tolleranti, come Francia, Spagna e Regno Unito, stanno pagando ora le conseguenze di comportamenti un po’ disinvolti”. Galli, che è anche professore all’Università Statale, lancia un monito importante visto che i ricoveri per coronavirus stanno aumentando, anche se non siamo alla pressione dello scorso marzo. “L’estate è stata troppo vivace in tutta Europa e il contagio si è rianimato: i giovani contagiati hanno trasmesso il virus ai meno giovani”, la sintesi di Galli in merito a quanto accaduto in queste settimane.



MASSIMO GALLI SU CASI GENOA: “FORSE PER SUPER DIFFUSORE”

Per Massimo Galli non possiamo ancora parlare di “seconda ondata” di Covid, ma senza dubbio c’è una ripresa dei contagi. “La seconda ondata arriverà se si ripresenterà un nuovo focolaio senza controllo”, ha dichiarato nell’intervista al Corriere della Sera. Rispettare le norme anti-contagio è fondamentale, dunque, per scongiurare un secondo lockdown: “È assolutamente da evitare per le implicazioni che avrebbe sulle possibilità di ripresa e sull’economia”. Per quanto riguarda invece la scuola, l’aumento dei casi fortunatamente è limitato: “Si riscontrano focolai nelle scuole superiori, ma riferibili alle attività dei ragazzi in attività extra-scolastiche”. Quindi, bisogna coinvolgere i giovani nella battaglia contro il Covid e far capir loro quanto siano pericolosi dei comportamenti trasgressivi. Per quanto riguarda i tamponi, Galli si è detto sorpreso per quanto accaduto nel Genoa. Se non c’è stato un errore nei test, allora c’è stato un “super diffusore nel team del Genoa che ha propagato il virus”.

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