Si è concluso positivamente l’ennesimo caso migranti, con la Alan Kurdi a Taranto e gli 88 migranti a bordo ricollocati in cinque Paesi. Ma prosegue il dibattito politico, con le forze di maggioranza pronte a modificare i dl sicurezza targati Matteo Salvini. Enrico Borghi, vicecapogruppo Pd alla Camera, ha spiegato: «Vogliamo recepire le indicazioni del presidente Mattarella, come ha spiegato bene anche il ministro Lamorgese. Vorremmo verificare se ci sono gli spazi anche per modifiche più incisive», riporta l’Ansa. Ricordiamo che l’esecutivo giallorosso è anche al lavoro per apportare dei correttivi all’accordo firmato nel febbraio 2017 con la Libia, contestato da Ong e associazioni. Il ministro degli Esteri Di Maio ha spiegato: «Bisogna rafforzare le condizioni per i migranti, migliorarle di molto sia nei centri sia nella gestione dello sbarco, quando la Guardia Costiera li salva in mare. E’ un lavoro che stiamo facendo con Unhcr e Oim». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ALAN KURDI A TARANTO
Dopo l’Ocean Viking a Pozzallo, anche l’Alan Kurdi ha ottenuto la possibilità di attraccare presso un porto italiano. Come vi abbiamo già spiegato nel focus qui sotto, l’imbarcazione della ong con a bordo 88 migranti, in navigazione da circa una settimana, sbarcherà a Taranto, in Sicilia, nelle prossime ore. Una volta che i poveretti metteranno piede sul suo italiano, a quel punto verranno smistati fra quattro paesi degli stati membri individuati come da accordi. La situazione stava divenendo insopportabile a bordo dell’Alan Kurdi, come aveva fatto capire ieri sera la stessa attraverso twitter, poco prima che arrivasse l’ok del Viminale: “Proprio ora siamo entrati in acque territoriali italiane per cercare riparo dal vento e dalle onde. Nonostante la soluzione diplomatica per le restanti 88 persone salvate a bordo della Alan Kurdi, non ci è stato ancora assegnato un porto sicuro. Un altro capitolo buio per la fortezza Europa”. La nave era rimasta a lungo a largo delle coste siciliane, e nella mattinata di ieri una giovane donna era stata fatta scendere per problemi di salute, mentre domenica scorsa era stata trasbordata un’altra donna incinta. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
NOTA DEL VIMINALE: “L’ALAN KURDI PUO’ SBARCARE A TARANTO”
E’ arrivata l’intesa per lo sbarco della Alan Kurdi, la nave della ong Sea Eye con a bordo 88 migranti. A renderlo noto è il Viminale: «Si è appena conclusa la procedura di ricollocazione dei migranti presenti sulla Alan Kurdi, attivata sulla base del pre-accordo raggiunto nel corso del vertice di Malta. La Germania e la Francia accoglieranno 60 migranti, il Portogallo 5 e l’Irlanda 2. E’ stato quindi indicato in Taranto il porto di sbarco», riporta l’Ansa. Secondo quanto riporta Rai News, la nave potrebbe arrivare in Puglia già nella giornata di domani. Ricordiamo che le previsioni segnalano maltempo nelle prossime ore, che avrebbe reso la situazione particolarmente difficile per i migranti e per lo staff della Sea Eye. Il ministero dell’Interno ha optato per Taranto per non esercitare eccessiva pressione sulla Sicilia dopo lo sbarco a Pozzallo della Ocean Viking di due giorni fa. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ALAN KURDI, L’APPELLO DEL SINDACO LEOLUCA ORLANDO
Alan Kurdi sempre più vicina alla Sicilia: la nave dell’ong tedesca Sea Eye è in acque territoriali italiane e si trova a poche miglia di distanza dall’isola. Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, ha lanciato un appello al Governo: «Il governo italiano dia al più presto alla nave Alan Kurdi l’indicazione di un porto sicuro dove far sbarcare gli 88 naufraghi salvati in mare e già provati dalla navigazione e dalle violenze subite». Prosegue il primo cittadino, come riporta Quotidiano: «A maggior ragione dopo le parole della Ministra Lamorgese che ha smontato la polemica sull’aumento degli sbarchi, l’Italia non si sottragga ai propri doveri internazionali e confermi ancora una volta il primato dell’umanità e dei diritti sulla cultura della violenza e dell’indifferenza». Notizia degli ultimi minuti è l’allarme lanciato da Alarm Phone: segnalata in zona Sar di Malta una barca in pericolo con a bordo 40 persone, tra cui sette donne. Attese novità a stretto giro di posto. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ALAN KURDI CHIEDE PORTO SICURO
Dopo la Ocean Viking, nuovo caso migranti all’orizzonte: la Alan Kurdi – nave dell’ong Sea Eye – è entrata in acque territoriali italiane. Dopo una settimana in mare aperto, l’imbarcazione si trova a poche miglia dalla Sicilia orientale ed a bordo ospita 88 migranti: «Proprio ora siamo entrati in acque territoriali italiane per cercare riparo dal vento e dalle onde», il recentissimo annuncio su Twitter. L’ong ha poi lanciato un messaggio all’Ue: «Nonostante la soluzione diplomatica per le rimanenti 88 persone salvate a bordo della Alan Kurdi, non ci è stato ancora assegnato un porto sicuro. Un altro capitolo buio per la fortezza Europa». Nelle scorse ore la Guardia Costiera ha prelevato dalla nave una donna di 20 anni incinta, fatta sbarcare immediatamente per ragioni sanitarie.
SEA EYE, NAVE ALAN KURDI IN ACQUE TERRITORIALI ITALIANE
Si moltiplicano le richieste di soccorso sui social network da parte dei membri della Sea Eye: «88 persone rimangono con noi, quando termina questo blocco», le parole di un portavoce dell’ong tedesca. In base al recente accordo internazionale, si profila lo sbarco della nave in Italia, con una redistribuzione dei migranti tra i vari Paesi. Per il momento non è arrivato alcun segnale dal Governo giallorosso, sottolinea Il Giornale, ma potrebbe esserci una svolta nel corso delle prossime ore anche a causa del maltempo che sta per imperversare nella zona. Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime ore sulla situazione della Alan Kurdi e sulle condizioni di salute degli 88 migranti a bordo: ricordiamo che, con la 20enne sbarcata nelle scorse ore, sono quattro le persone fatte scendere dal mezzo.