La nave Alex di Mediterranea ha attraccato a Lampedusa, dove è diretta anche la Alan Kurdi di Sea Eye. Nelle ultime ore è andato in scena un botta e risposta tra l’Ong e il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che non ha intenzione di aprire i porti italiani e si augura che non accada quanto successo con la Sea Watch 3. «La cosiddetta Guardia Costiera libica ci ha assegnato un porto per le 65 persone a bordo. Abbiamo respinto questa indicazione. La Guardia Costiera finanziata dall’Unione europea ci chiede di violare la legge internazionale: non rimetteremo le persone soccorse nei campi di tortura libici», questo quanto reso noto dall’organizzazione non governativa tedesca, che ha poi direttamente sfidato il capo del Viminale: «Non siamo intimiditi da un ministro dell’Interno, ci dirigiamo verso il porto sicuro più vicino». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SALVINI VS SEA EYE: “VADANO IN GERMANIA”

Nuovo braccio di ferro tra Matteo Salvini e le navi ong: questa volta lo scontro riguarda il ministro dell’interno e l’imbarcazione Alan Kurdi della Sea Eye che ha a bordo 65 migranti salvati in acque libiche. Come riportato da Tgcom24, sull’esempio di quanto accaduto con la Sea Watch 3 capitanata dalla comandante Carola Rackete, l’imbarcazione intitolata al bambino siriano trovato morto faccia a terra su una spiaggia turca dopo un naufragio, ha annunciato di essere diretta a Lampedusa in rispetto alla legge del mare che indica come destinazione il porto sicuro più vicino. In risposta Salvini ha avvisato:”È una nave tedesca, quindi possono andare in Germania. Abbiamo notificato il divieto di ingresso nelle acque territoriali venerdì notte a Sea-Eye, se disubbidirà prenderà tutte le conseguenze del caso. Chi infrange le leggi in Italia risponde della sue scelte”. (agg. di Dario D’Angelo)



DIFFICILE L’APPRODO IN GERMANIA

Il nuovo caso migranti vede protagonista la Sea Eye e la Alan Kurdi. L’Ong ha deciso di sfidare il divieto di Matteo Salvini e si è diretta verso Lampedusa, aprendo l’ennesimo dibattito. Ma la situazione è caotica anche in Germania, come sottolinea Il Giornale: è scontro totale tra amministratori locali e Governo tedesco, con almeno settanta città disposte ad accogliere i migranti a bordo della Alan Kurdi. Tra Roma e Berlino è in corso un braccio di ferro dopo la richiesta di Salvini all’omologo Seehofer, ma la cancelliera Merkel deve fare i conti con una situazione interna traballante: il ministro tedesco difficilmente spalancherà le porte ai migranti, chiedendo all’Italia di farsi carico della situazione per l’ennesima volta. Angelo Scarano evidenzia che la situazione ricalca quella creatasi in occasione della Sea Watch 3 già in quel caso, infatti, diversi sindaci tedeschi avevano aperto le porte delle proprie città ai migranti. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SEA EYE, GDF NOTIFICA DIVIETO DI INGRESSO A ALAN KURDI

La nave Alan Kurdi della Sea Eye è al largo di Lampedusa con a bordo 65 migranti salvati nel mar Mediterraneo, di fronte alla Libia. Attraverso la propria pagina Twitter, l’organizzazione non governativa ha fatto sapere di essere pronta ad entrare nel molo siciliano, sfidando di fatto le leggi italiane e replicando la mossa tanto discussa di Carola Rackete della scorsa settimana. «Si applica la legge del mare – attacca la Sea Eye – anche quando qualche rappresentante di governo rifiuta di crederlo». Viste le intenzioni della stessa nave, una motovedetta della guardia di finanza, come fa sapere l’edizione online de Il Messaggero, ha notificato al comandante della Alan Kurdi il divieto di ingresso, transito e soste nelle acque territoriali, come appreso da fonti interne al Viminale. Al largo di Lampedusa continua a rimanere intanto anche il veliero Alex dell’ong italiana Mediterranea, con a bordo 54 migranti in attesa di essere trasbordati a Malta. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SEA EYE, ALAN KURDI VERSO LAMPEDUSA

Chiusosi nella giornata di ieri il caso dell’Alex e della Mediterranea, c’è un nuova imbarcazione con a bordo diversi migranti che chiede di attraccare in Italia: si tratta precisamente dell’Alan Kurdi della Sea Eye, che come vi abbiamo spiegato ieri, ha preso a bordo 65 profughi al largo della Libia. Salvini ha ribadito per l’ennesima volta la questione dei “porti chiusi”, ma attraverso un tweet la stessa Sea Eye ha risposto a muso duro al titolare del Viminale, scrivendo: «Dopo aver salvato 65 naufraghi navighiamo ora verso Lampedusa. Non ci facciamo intimidire da un ministro dell‘interno, piuttosto ci dirigiamo verso il porto sicuro più vicino. La legge del mare dovrebbe essere applicata sempre, anche se un rappresentante del governo si rifiuta di seguirla». C’è il rischio di un nuovo caso diplomatico dietro l’angolo, con il governo tedesco che fa sentire il fiato sul collo dell’Italia: «Salvare vite in mare è un compito europeo – le parole portavoce del governo tedesco Martina Fiez – siamo al corrente della notizia della nave Alan Kurdi. Sottolineiamo ancora una volta che il nostro obiettivo come governo tedesco è trovare una soluzione veloce: si tratta di trovare un porto sicuro e di chiarire la questione della redistribuzione». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SEA EYE, NUOVO CASO ONG

Sea-Eye, la nave Alan Kurdi come Alex: divieto di ingresso in acque territoriali italiane. Come vi abbiamo raccontato, la Germania ha invitato l’Italia a dare un porto sicuro all’imbarcazione, ma Matteo Salvini non si è detto d’accordo. E, come riporta Il Giornale, ha scritto all’omologo tedesco Seehofer per invitarlo a farsi carico dell’ennesimo caso migranti. «La nave potrà fare rotta verso la Tunisia o verso la Germania», la posizione del Viminale, con il segretario federale della Lega che ha avvisato: «Dall’evolversi della situazione, si tratta dell’oramai consueto modus operandi esercitato dalle imbarcazioni di ong nel Mediterraneo che, conducendo operazioni in aree marittime di competenza di altri Paesi, si dirigono successivamente per lo sbarco verso le coste italiane». E sottolinea, come riporta Andrea Indini: «Pur continuando a rispettare la normativa sovranazionale e a difendere responsabilmente le frontiere europee a beneficio di tutti gli Stati Membri dell’Unione, non intendiamo più essere l’unico hotspot d’Europa». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

SEA-EYE, ALAN KURDI SALVA 65 MIGRANTI

Sea Watch 3, Mediterranea e ora Sea-Eye: nuovo caso migranti in vista per il Governo Lega-M5s. Come riportano i colleghi di Repubblica, la nave Alan Kurdi dell’Ong tedesca ha soccorso questa mattina 65 migranti al largo della Libia: attesa una risposta da Malta, Roma e Tripoli per la presa in carico dei migranti. Interpellato dai cronisti a Trieste, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha ribadito la linea dei porti chiusi: «In Italia non arrivano, c’è un porto maltese a disposizione, che vadano a Malta. L’Ong tedesca può scegliere tra la Tunisia e la Germania». Tramite Twitter l’ong tedesca ha fatto sapere che le autorità della Libia non hanno risposto alle loro comunicazioni, come già accaduto del resto per il caso Mediterranea, e attendono direttive dai tre Paesi contattati per sapere come muoversi.

SEA-EYE, BERLINO: “DATE PORTO SICURO A NAVE ALAN KURDI”

Martina Fiez, portavoce del Governo tedesco, ha affermato: «Salvare vite in mare è un compito europeo. Siamo al corrente della notizia della nave Alan Kurdi, sottolineiamo ancora una volta che il nostro obiettivo come governo tedesco è trovare una soluzione veloce: si tratta di trovare un porto sicuro e di chiarire la questione della redistribuzione». Repubblica riporta anche un’altra precisazione da parte di Berlino: «Al momento il governo federale non ha ricevuto alcuna richiesta di accoglienza delle persone» per quanto concerne i migranti salvati dall’ong tedesca Sea Watch. Il Post riporta inoltre che la Germania sarebbe troppo lontana per la nave Alan Kurdi, senza dimenticare che le norme del diritto internazionale prevedono che lo sbarco dei naufraghi debba avvenire nel più breve tempo possibile e nel porto sicuro più vicino.