La Sea Watch 3, nave delle ONG deputata al salvataggio dei migranti che cercano di raggiungere l’Europa via mare clandestinamente, attualmente attraccata a Porto Empedocle, è stata sottoposta a fermo amministrativo in seguito ad un’ispezione della Guardia Costiera, che ha rilevato, come si legge in un comunicato stampa, “diverse irregolarità di natura tecnica e operativa“. Il provvedimento, spiega la Guardia costiera, “permarrà fino alla rettifica delle irregolarità rilevate in sede ispettiva e, per alcune di esse, sarà necessario l’intervento dello stato di bandiera“, che nel caso della Sea Watch 3 è la Germania. “Tale attività ispettiva,” ha sottolineato la Guardia Costiera, “prevista dalle Convenzioni Internazionali e Direttive unionali, viene svolta nell’ambito dei consueti controlli di sicurezza, tutela degli equipaggi e protezione dell’ambiente marino demandati alla Guardia Costiera Italiana sulle unità navali di bandiera straniera, che arrivano nei porti nazionali.”
SEA WATCH 3, LE IRREGOLARITA’ RILEVATE DALLA GUARDIA COSTIERA
Nel corso della loro ispezione, gli uomini della Guardia Costiera sono andati dritti al punto: la Sea Watch 3 era rimasta in mare dopo l’ultima operazione di soccorso nei confronti di 211 migranti (28 dei quali poi risultati positivi al Covid-19). Proprio i protocolli anti-coronavirus hanno causato molte tensioni nelle ultime settimane sulla Sea Watch 3, con gli operatori che hanno cercato di non farsi cogliere in fallo e che hanno sottolineato di aver sempre messo in atto tutte le misure necessarie a contenere il contagio. L’ispezione ha evidenziato però irregolarità definite tali da compromettere non solo la sicurezza dell’unità e dell’equipaggi ma anche dei migranti soccorsi e recuperati a bordo, nel corso del servizio di assistenza ai migranti svolto dalla Sea Watch 3. Al momento, come si legge nella nota della Guardia Costiera, “L’unità, ormeggiata nel porto di Porto Empedocle, è attraccata nei giorni scorsi dopo il periodo di quarantena successivo al trasferimento su nave Moby Zazà dei migranti presenti a bordo.”