Che tipo di Mondiale di Formula 1 bisogna aspettarsi da Sebastian Vettel? Forse qualche parziale risposta alla domanda potrà arrivare già questa sera, quando il pilota Ferrari sarà ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa insieme al compagno di squadra Charles Leclerc e al team principal Mattia Binotto. Proprio la presenza del pilota monegasco, nel campionato che sta per iniziare, potrebbe rivelarsi per Vettel di grande aiuto. Se infatti l’anno scorso il driver tedesco ha subito psicologicamente l’ascesa esponenziale del più giovane compagno di squadra, allo stesso modo quest’anno le pressioni del pubblico della Rossa, oltre che della scuderia di Maranello, poggiano in gran parte sulle spalle di Leclerc. Il fatto di non essere più la sola “prima guida” Ferrari potrebbe consentire a Vettel di gestire con maggiore tranquillità quei momenti di grande stress che nelle scorse stagioni ne hanno condizionato indubitabilmente il rendimento. A tal proposito Seb si è detto fiducioso delle sue possibilità e pochi giorni fa ha dichiarato: “Finché avremo la stessa macchina io e Leclerc avremo le stesse opportunità. È stato così anche l’anno scorso. Abbiamo lottato ad armi pari e continueremo a farlo, non ho mai avuto dubbi a riguardo così come non credo ne abbia avuti Charles. Sarà una sfida equa“.

VETTEL: “LA PARTE PIU’ DIFFICILE…”

Vettel dunque non è intenzionato a fuggire dalle sue responsabilità ed è ben consapevole che il popolo Ferrari meriti delle soddisfazioni dopo anni di sofferenza. Intervistato poco tempo fa dal portale motorsport.com, il pilota tedesco ha parlato di quella che ritiene essere la parte più complicate del suo lavoro: “Diciamo che la parte difficile è riuscire a non ascoltare, ma è un discorso generale che va oltre il nostro contesto. Il mondo si sta muovendo molto velocemente, tutto è accelerato compreso il tempo in cui la gente si costruisce un’opinione, non solo in Formula 1, ovviamente. Diciamo che la Formula 1 è allineata al resto del mondo, ovvero agli altri sport, alla politica, ecc ecc. È un incubo, ogni giorno si giudica diversamente, si cambia opinione. Personalmente non trovo credibile questo approccio, perché se credi davvero in qualcosa non puoi cambiare idea dall’oggi al domani, a meno che tu non abbia una ragione, ovviamente. Ma c’è chi la ricambia ancora la notte successiva. Tornando alla domanda iniziale, non è poi così difficile gestire queste situazioni, perché sai che le opinioni cambiano molto velocemente. A volte, però, possono creare delle tensioni, possono esserci situazioni in cui certi giudizi o delle opinioni impattano sul team, perché la squadra è formata da gente appassionata di questo sport, ed è normale che un appassionato segua ciò che viene detto e scritto, e questo a volte non aiuta“. L’esperienza, però, ha consentito a Seb di fare il callo a situazioni di questo tipo: “Se si verifica qualcosa di negativo ci vuole un po’ di tempo per toglierlo dalla testa della gente, ma può anche essere divertente vedere che tre giorni prima ti dicono che va tutto male e tre giorni dopo che tutto è fantastico. Nel mio caso non mi crea problemi, sono qui da molto tempo, e ho già vissuto alti e bassi“.