Sebastiano Visintin a I Fatti Vostri
Sono trascorsi oggi quattro mesi esatti dalla scomparsa di Liliana Resinovich, scomparsa il 14 dicembre. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato il 5 gennaio. Il marito di Liliana, Sebastiano Visintin, è stato oggi ospite de I Fatti Vostri: i recenti accertamenti sul Dna hanno scagionato sia lui che l’amico della moglie, Claudio Sterpin. Eppure per quattro mesi ha vissuto con il peso dei terribili sospetti di essere lui l’assassino della 63enne di Trieste. “Sono venuto qua oggi proprio perché oggi sono quattro mesi che Liliana non c’è più”, ha detto l’uomo in lacrime, “Sono stati quattro mesi durissimi”.
Adesso Sebastiano ha ammesso di aver iniziato poco alla volta a riprendersi, ringraziando per questo le persone che gli sono state vicine. L’uomo, ex reporter, ha raccontato in che modo ha conosciuto la donna che è poi diventata sua moglie: “Liliana l’ho conosciuta proprio tramite questo lavoro, perché seguivo le gare sportive”. Proprio lo sport era al centro della loro vita.
La scomparsa di Lilly e la denuncia
L’attenzione di Sebastiano Visintin si è poi spostata sul giorno della scomparsa di Liliana Resinovich, la mattina del 14 dicembre dello scorso anno: “Io dopo tutte le cose che feci quel giorno sono tornato a casa alle 16, mi son messo a fare le mie cose. Ho visto che c’erano i telefoni di mia moglie ed ho pensato che li avesse dimenticati. Poi ho visto un messaggio con scritto ‘Lilly ho un regalo per te’. Ed ho visto che era stato fatto da questa nostra vicina”. A quel punto Sebastiano avrebbe chiamato la vicina per dirle che Liliana non era in casa: “Loro son venuti da me, ho visto che mi guardavano strano, mi chiedevano delle cose…”.
Un suo amico e vicino di casa, ex carabiniere, anche lui sottoposto al test del Dna con esito negativo, ha gettato pesanti ombre sul conto di Visintin e sul fatto che abbia atteso tante ore prima di dare l’allarme. “Io non volevo crederci. Il nostro rapporto era veramente grande, eravamo in simbiosi. Non ho pensato a niente, ho pensato che siamo sotto Natale e che si sarebbe incontrata con conoscenti o amici sportivi”. Solo alle 22 si recò in questura.
Il commento di Sebastiano Visintin su Claudio Sterpin
C’è un terzo uomo nella vicenda che ruota attorno a Liliana Resinovich: Claudio Sterpin. Si tratta di un 82enne che aveva ripreso a frequentare Lilly dopo 40 anni dal loro primo incontro. “Io l’ho conosciuto seguendo le fasi sportive ma dopo non ci siamo più visti”. Sterpin ha raccontato di aver avuto una relazione con Liliana fino al giorno della scomparsa. Sebastiano però ha ammesso di non aver mai sospettato nulla: “Non sapevo niente”.
Dell’esistenza di Claudio Sterpin nella vita della moglie, lo ha appreso solo durante le indagini. Ma perché si sarebbe esposto così tanto? “Oggi è l’ultima volta che voglio parlare di questo signore. Già alcuni mesi fa abbiamo diffidato il signor Sterpin a fare certe confidenze, infangando anche l’immagine di mia moglie”. Rispetto alle frasi dette da Sterpin, Visintin ha commentato: “E’ una persona che si deve vergognare di queste cose qua, a prescindere che siano vere o false, ma perché è una donna che non c’è più. E poi per rispetto verso di me. Cosa ho fatto io per meritare questo?”. E sull’ipotesi di una doppia vita da parte della moglie ha aggiunto: “Parliamo di fantascienza. Non posso immaginare che Liliana… sarà andata certamente a dargli una mano, si sono incontrati. Noi eravamo sempre disponibili a dare una mano a persone che avevano bisogno”. Tuttavia, anche il fratello di Lilly avrebbe sospettato di Sebastiano, che alla trasmissione di Rai2 ha ammesso di aver parlato molto con il cognato: “E’ una persona che stimo perché è un lavoratore, ha voluto dare alla sua famiglia una casa e facendo questo si è esposto a pagamenti che non riusciva a… di conseguenza Liliana e a volte anche io gli davamo una mano. Il fratello deve pensare solo a quanto Liliana e Sebastiano abbiano dato a lui”. Infine, sull’ipotesi del suicidio, il marito in lacrime ha commentato: “Non posso pensare che Liliana si sia tolta la vita. Lei amava la vita”. “Io cerco di sopravvivere, cerco di sopravvivere solo per dare a Liliana una dignità”, ha concluso, ricordando la persona eccezionale che era sua moglie, “era una vita felice”.