Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, interviene sulle novità della seconda autopsia emerse in via preliminare nelle more del deposito della relazione conclusiva che porterà la firma dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo, incaricata di un nuovo esame autoptico dopo gli accertamenti condotti in sede di prima indagine dai medici legali Fulvio Costantinides e Fabio Cavalli (che sembravano suffragare l’ipotesi del suicidio e l’evento morte a ridosso del ritrovamento del corpo).
Il vedovo della 63enne – scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021 e trovata senza vita in un parco cittadino il 5 gennaio seguente – si sofferma in particolare sul dato più clamoroso emerso dalla recente analisi del cadavere: una frattura vertebrale che non era stata rilevata prima d’ora. Sebastiano Visintin si dice stupito dal fatto che la vertebra rotta sia stata scoperta soltanto adesso, quando sono trascorsi ormai quasi 3 anni dai fatti, e sostiene di essere perplesso davanti all’evoluzione dell’inchiesta. Parlandone ai microfoni di Ore 14, poche ore fa, ha avanzato un sospetto ricordando un incidente che sarebbe occorso a lui e a sua moglie anni addietro: “Può essere una lesione vecchia“.
Sebastiano Visintin sull’autopsia di Liliana Resinovich: “Perché tirar fuori la frattura adesso?”
Sebastiano Visintin si è mostrato molto critico su quanto trapelato nelle ultime ore in merito ai risultati preliminari della seconda autopsia (la relazione finale della dottoressa Cristina Cattaneo deve ancora essere depositata). Sul corpo della moglie Liliana Resinovich, infatti, sarebbe stata riscontrata una lesione che nel primo esame autoptico non fu indicata, cioè una “lieve frattura alla lamina della seconda vertebra toracica”, ma non è chiaro a quando risalga.
Occorrerà attendere le conclusioni dell’anatomopatologa per capire se ci sono margini per un nitido inquadramento temporale di quel danno, ma il vedovo nutre dubbi sul fatto che possa essere riconducibile al momento della morte, immediatamente precedente o successivo. “Ripeto quello che ha detto il fratello (Sergio Resinovich, ndr): siamo qua da quasi 3 anni e ora vengono fuori queste novità. A un certo punto non è una cosa carina, è una cosa troppo importante per non dirla sul momento, vorrei sapere se è una lesione vecchia, se può essere dimostrato quando sia stata fatta. Anni fa avevamo avuto un incidente con la moto, siamo finiti sotto un camion, Liliana è stata a casa 20 giorni, forse questa vertebra… Può aver avuto una lesione magari senza dolore, non so. Possono essere lesioni vecchie, io penso a tutto. Tirarla fuori adesso, dopo 3 anni, mi sembra una presa in giro. E cosa ci aspetta in futuro? Che magari viene fuori altro? Questo mi chiedo io“. Sebastiano Visintin ha dichiarato di essere finito nel cono dei sospetti dei parenti della moglie perché da sempre inviso alla loro famiglia. Nonostante le divergenze di vedute tra lui e il suo ex cognato Sergio, su un punto sembrano essere d’accordo: se venisse confermata la lesione ad una vertebra, come è possibile che nessuno se ne sia accorto durante la prima autopsia? E cos’altro può essere stato trascurato, di potenzialmente rilevante ai fini investigativi, sulla scena del ritrovamento del cadavere e durante tutti i primi accertamenti? Domande che presto, forse, potrebbero avere una risposta capace di trainare il caso verso un punto di svolta.