I funzionari sanitari della Corea del Sud ritengono che il Paese stia attraversando una seconda ondata di Coronavirus, nonostante i numeri relativamente bassi registrati fino a questo momento. Lo riferisce la celebre emittente televisiva BBC, secondo cui il Paese asiatico si attende che la pandemia prosegua per mesi. Il capo dei Centri coreani per il controllo delle malattie (KCDC), ha asserito che la prima ondata è durata fino ad aprile, mentre a partire dal mese di maggio si sono formati gruppi di nuovi casi, con particolare riferimento a focolai divampati nei locali notturni della capitale, Seul. Secondo fonti ufficiali, nelle ultime 24 ore sono stati registrati 17 nuovi casi di infezioni, derivati da alcuni cluster sviluppatisi in grandi uffici e nei magazzini. Finora il KCDC aveva detto che la prima ondata della Corea del Sud non si era mai veramente conclusa, ma Jung Eun-kyeong ha detto che ora è chiaro che quanto affermato in precedenza è stato ribaltato dall’evidenza dei fatti.



SECONDA ONDATA CORONAVIRUS IN COREA DEL SUD: A SEUL…

Questa nuova seconda ondata di Coronavirus preoccupa e non poco gli esperti e le autorità locali. Un esempio? Lunedì scorso la città di Daejeon, a sud della capitale, ha annunciato che, dopo la scoperta di alcuni piccoli focolai, avrebbe vietato gli incontri in spazi pubblici come musei e biblioteche. Inoltre, il sindaco di Seul ha avvertito che la capitale potrebbe dover tornare a un rigoroso distanziamento sociale, qualora i casi fossero in media 30 nei prossimi tre giorni e il tasso di occupazione dei letti degli ospedali della città superasse il 70%. In pratica, è davvero tangibile e concreto il rischio di un lockdown, del quale si farebbe volentieri a meno; d’altro canto, finora la Corea del Sud è riuscita a non bloccare il Paese e si è invece affidata a misure volontarie di distanziamento sociale affiancata a una strategia nazionale per combattere il virus. In totale sono sin qui decedute 280 persone affette da Covid-19 e complessivamente sono state registrate più di 12mila infezioni. I casi ancora attivi sono 1.277.

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