Una seconda ondata di Coronavirus potrebbe investire il mondo in inverno, in concomitanza con la stagione influenzale, rendendo così la crisi sanitaria ancora più grave: lo ha dichiarato il direttore del Centers for Disease Control and Prevention, Robert Redfield, in un’intervista rilasciata al “Washington Post”. “C’è la possibilità che l’assalto del virus il prossimo inverno sarà in realtà ancora più difficile di quello che abbiamo appena passato. Avremo la normale epidemia di influenza e l’epidemia di Covid-19 allo stesso tempo”. Il grido d’allarme è piuttosto chiaro: un quadro del genere, con un numero inimmaginabile di pazienti ricoverati nei nosocomi non soltanto per Coronavirus, ma anche per le complicanze dei malanni stagionali, causerebbero un autentico tsunami per la sanità pubblica, rendendo insostenibile il peso della missione e mandando al collasso ospedali e studi medici. Uno scenario catastrofico, in merito al quale si è pronunciata anche la dottoressa Deborah Birx, coordinatrice della task force per il Coronavirus della Casa Bianca.



“SECONDA ONDATA DI CORONAVIRUS IN INVERNO”, LA DOTTORESSA BIRX: “SARÀ BRUTTO”

“Non so se sarà peggiore, ma penso che quanto vissuto finora sia stato piuttosto brutto. Credo che, in ogni caso, avremo segnali di allerta precoce dalla nostra sorveglianza e continueremo a monitorare attentamente la situazione per non farci cogliere impreparati”, ha commentato la dottoressa Birx, la quale, di fatto, non ha escluso i rischi paventati dal dottor Redfield. Quest’ultimo, peraltro, sta provando a far sentire la sua voce proprio mentre diversi governatori statali degli USA, fra cui quello del Colorado, stanno allentando le restrizioni per riavviare quanto più velocemente possibile le attività economiche. Così, mentre Donald Trump ha presentato la scorsa settimana una guida per aiutare gli Stati ad allentare le restrizioni sulla distanza sociale, Redfield ha chiesto ai funzionari statali di passare i prossimi mesi a prepararsi per la prossima fase, continuando a mantenere il distanziamento sociale e aumentando i test disponibili. Sarà peraltro fondamentale sottoporsi al vaccino antinfluenzale, per non intasare la rete ospedaliera.

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