Diventa più nebuloso il quadro in cui è maturato il decesso della seconda vittima del coronavirus in Italia. Come riportato da La Repubblica, sulla morte dell’anziana donna, identificata da Fanpage con il nome di Giovanna Carminati, ci sono aspetti poco chiari a detta di Giulio Gallera, assessore lombardo al Welfare. Commentando il decesso della 76enne di Casalpusterlengo, Gallera ha infatti dichiarato: “Aveva tutta una serie di sue patologie. A questa persona post mortem è stato fatto il tampone ed è risultato positivo, ma ad oggi non possiamo dire, visto che manca l’autopsia e altri esami, se è morta a causa del coronavirus o per altre situazioni”. Bisognerà dunque attendere le prossime ore, ai fini statistici, per capire se a risultare fatale per la pensionata di Casalpusterlengo è stato il COVID-19 o meno. (agg. di Dario D’Angelo)
SECONDA VITTIMA CORONAVIRUS SI CHIAMA GIOVANNA CARMINATI
Si chiama Giovanna Carminati la donna risultata la seconda vittima del coronavirus in Italia. Lo riporta Fanpage, sottolineando che la signora fosse una pensionata di Castelpusterlengo. Confermata la ricostruzione che ha visto diagnosticare il COVID-19 alla donna soltanto dopo il decesso, con un tampone eseguito post-mortem. Nei giorni scorsi, infatti, Giovanna Carminati era stata al pronto soccorso dell’ospedale di Codogno dove si era recato anche il 38enne ritenuto il “paziente uno”, l’uomo da cui avrebbe avuto origine il focolaio lodigiano. La donna da alcuni giorni a questa parte era tornata a casa malata e le sue condizioni si erano aggravate fino al decesso, associato all’epidemia soltanto in un secondo momento. Da quel che si apprende, la sua abitazione a Castelpusterlengo è stata isolata. (agg. di Dario D’Angelo)
SECONDA VITTIMA CORONAVIRUS IN ITALIA: DONNA DECEDUTA A CASALPUSTERLENGO
C’è una seconda vittima del Coronavirus in Italia: a battere per prima la notizia, citando fonti sanitarie, è stata l’Ansa. Si tratta di una donna di Casalpusterlengo. La morte della donna sarebbe dunque riconducibile al focolaio di Codogno, nel Lodigiano, lo stesso in cui si è spostato il “paziente uno”, il 38enne che potrebbe essere stato contagiato (ma non è ancora certo) da un amico rientrato dalla Cina con cui era andato a cena. Secondo quanto riportato da La Repubblica, la seconda vittima italiana del COVID-19 viveva in casa da sola. Un’informazione non secondaria, dal momento che restringe la cerchia delle persone che possono essere entrate in contatto con lei da quando è avvenuto il contagio. In attesa di conoscere le generalità della vittima, la donna si aggiunge ad Adriano Trevisan, muratore 78enne in pensione originario di Vò Euganeo deceduto ieri all’ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova.
SECONDA VITTIMA CORONAVIRUS IN ITALIA
Tra le altre informazioni arrivate in questi minuti sulla seconda vittima del Coronavirus in Italia vi è anche quella che secondo cui la donna aveva la polmonite ed era in attesa del tampone che avrebbe dovuto verificare se l’infezione era dovuta o meno al COVID-19. L’esito dell’esame, però, sarebbe arrivato soltanto dopo il suo decesso. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, proprio per questo motivo la donna non sapeva di essere ammalata ed è morta in casa. Diversa la ricostruzione fornita da Quotidiano.net, secondo cui la vittima, ricoverata per una polmonite, si sarebbe trovata al pronto soccorso di Codogno nello stesso giorno in cui vi si è recato anche il 38enne considerato il “paziente 1”. La sua situazione si è poi aggravata fino al decesso, avvenuto giovedì 20. Alla luce dell’allarme contagio, dopo il decesso, sarebbero stati poi condotti i test per verificare la presenza del coronavirus, con il tampone che ha dato esito positivo.