Nello speciale di questa sera del Tg1 che trasmetterà una puntata di ‘Sopravvissute’ di Maria Grazia Mazzola si parlerà – tra le altre fondamentali storie di sopravvivenza femminile da abusi e violenze – della 38enne di origini afghane Sediqa Moshtaq, attivista per i diritti umani e tra i volti più noti dell’Afghanistan Women Political Partecipation Network di Kabul che per decenni ha lottato affinché le donne afghane potessero godere degli stessi diritti di tutti gli altri cittadini: una battaglia ferocemente interrotta tre anni fa dopo il ritiro delle truppe statunitensi e la presa del potere da parte di talebani che hanno resto la vita di Sediqa Moshtaq e di tutte le altre donne afghane un vero e proprio inferno di segregazione e diritti negati.



Partendo dalla fine della complessa vicenda vissuta dalla 38enne, è importante sottolineare immediatamente che ad oggi Sediqa Moshtaq è al sicuro in Italia assieme a buona parte delle sue colleghe del collettivo per la partecipazione politica grazie all’aiuto di una vera e propria rete civica tutta italiana: lasciatasi alle spalle le difficoltà della vita a Kabul – alla quale comunque non manca mai di dedicare un pensiero e il suo attivismo -, oggi la 38enne lavora come operatrice sociosanitaria nel Bel paese.



Chi è Sediqa Moshtaq: la complicata fuga partita da un appello all’inviata speciale del Tg1

Tornando al passato, prima del ritiro americano e del ritorno dei talebani in Afghanistan Sediqa Moshtaq era una di quelle coraggiose donne che si sono battute per i diritti femminili, per la parità di genere e contro ogni tipo di discriminazione, mettendo in piedi con l’associazione citata prima decine e decine di progetti a favore dell’inclusione: tutto brutalmente interrotto dal feroce regime talebano che ha instaurato in terra afghana un vero e proprio apartheid basato interamente sulla sharia.



Consce dei pericoli che avrebbero corso per la loro posizione ‘sconveniente’ agli occhi dei talebani, Sediqa Moshtaq e le sue colleghe hanno rivolto un accorato appello all’invita speciale del Tg1 Maria Grazia Mazzola chiedendole aiuto a lasciare l’Afghanistan di nascosto: un grido d’aiuto che si è subito tradotto in una solida Rete Umanitaria che ha coadiuvato la fuga e permesso l’accoglienza in Italia di un totale di 70 profughi afghani.