Il Viminale chiede di rintracciare sedi alternative alla scuola per i seggi elettorali. Come riportato dai colleghi di Orizzonte Scuola, il gruppo di lavoro istituito al Ministero dell’Interno ha dato il via all’individuazione di immobili da destinare al funzionamento dei seggi in vista dei prossimi appuntamenti elettorale e sono stati individuati i requisiti necessari.



Al momento in Italia l’88% dei seggi elettorali si trova nelle scuole. Un numero rilevante se consideriamo che le “sale delle elezioni” sono oltre 61 mila lungo lo Stivale. Entrando nel dettaglio, il Viminale ha rimarcato che il 75% dei fabbricati che ospitano uno o più seggi sono edifici destinati alla didattica.



VIMINALE: “88% SEGGI ELETTORALI NELLE SCUOLE, CERCARE ALTERNATIVE”

Ricordiamo che già un anno fa partì un’iniziativa per spostare i seggi elettorali in sedi diverse dagli edifici scolastici. Nell’elenco di possibili nuove sedi sono stati indicati uffici comunali, sale consiliari, biblioteche, palestre, ma anche impianti sportivi e palestre scolastiche. Tra gli altri fabbricati indicati segnaliamo ludoteche, ambulatori e altre strutture non più ad uso sanitario, edifici di culto e caserme. Una notizia che arriva pochi giorni dopo le parole di Jacopo Marzetti, Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Lazio, ai microfoni di Dire: «Chiudere le scuole in vista delle elezioni amministrative, in particolare quelle capitoline, indipendentemente se saranno a giugno o addirittura a ottobre quando si auspica che le lezioni tornino a essere in presenza, metterebbe a rischio la continuità didattica. Rendere i plessi scolastici seggi elettorali inevitabilmente potrebbe rallentare anche la didattica a distanza. Questo non possiamo permettercelo soprattutto dopo un anno così travagliato».

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