Il parlamento francese ha recentemente approvato una proposta di legge inerente la regolamentazione delle foto pubblicate dagli influencer, eliminando il pericolo di truffe e limitando il possibile impatto negativo che i loro contenuti possono avere sugli utenti e i follower. Nel testo, come si legge su Tpi, gli influencer vengono definiti: “persone fisiche o morali che, dietro compenso o altri benefici, utilizzano la loro notorietà presso il proprio pubblico per comunicare online contenuti finalizzati alla promozione, diretta o indiretta, di beni, servizi o altre cause”. Nel dettaglio tale legge vieta la promozione di pratiche di chirurgia estetica ma anche di determinati dispositivi medici, prodotti che contengono nicotina, quindi scommesse sportive e giochi d’azzardo.



Ma la cosa senza dubbio più sorprendente riguarda il fatto che le social star d’oltralpe dovranno da ora in avanti indicare se le immagini pubblicate sono passate sotto programmi di fotoritocco, sono state quindi modificate con filtri o eventualmente tramite apposite applicazioni. Nel caso in cui gli influencer non dovessero rispettare le indicazioni contenute nella nuova legge, potrebbero essere accusati del reato di frode o abuso di fiducia, con pene massimo fino a due anni di reclusione e multe da 300mila euro.



FRANCIA, CONTENUTI INFLUENCER REGOLAMENTATI: “EVITIAMO IL FAR WEST”

La Francia si dimostra quindi all’avanguardia in questo campo visto che già nel 2017 aveva varato una legge molto simile, che obbligava a segnalare i ritocchi nelle foto utilizzate a scopo commerciale, ed ora tale normativa viene estesa anche agli influencer e ai contenuti condivisi sul web e i social. Fra gli autori del decreto anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze francese, Bruno Le Maire, che a Franceinfo ha spiegato che l’obiettivo della nuova norma è quello di regolamentare l’utilizzo dei canali web, evitando che diventi il Far West.



Nel corso degli anni sono sorte moltissime polemiche verso i contenuti pubblicati sui social da parte di associazioni e attivisti, ritenendo i contenuti spesso diseducativi ma soprattutto lontani dalla realtà, inducendo i più giovani a cercare una perfezione estrema che non esiste.