Storie Italiane, programma di Rai Uno, ha trattato stamane il caso della 21enne segregata in casa ad Avellino, intervistando Carmine De Blasio, il direttore dei servizi sociali locali. “Nella famiglia siamo entrati già quando i bimbi erano piccoli perchè c’erano molti bambini all’interno. Quando si è arrivati si è fatto tutto quello che in quel momento si poteva fare anche con il supporto psicologici. Hanno parlato anche con gli psicologi questi bambini? Ovviamente, anche questo è un’altra cosa di cui si è discusso e si è sentito dire”. Quindi ha proseguito: “O tu hai una disposizione per cui puoi parlare tu operatore, con un minore perchè c’è chi ti utilizza a farlo, ma se non c’è l’autorizzazione non può intervenire l’operatore, a meno che non abbia indicazione specifica a monte”.



Sul fatto che sembra che molti sapevano quanto accadeva ma nessuno è intervenuto: “Segnali che questa bambina avesse sofferenze? In questo momento ascoltiamo mille voci, c’è chi dice che già si sapeva, io sarei prudente da questo punto di vista. Se c’è il fatto così grave si ha il dovere civile di intervenire. In questo momento non sono in grado di confermare segnalazioni della scuola e se ci sono state sono stati attivati gli interventi richiesti così come lo facciamo normalmente”. Quindi Carmine De Blasio ha concluso: “I servizi hanno seguito la vicenda della famiglia e della minore ma non sono mai emersi segnali di abuso, violenza e su minori. Certo è stato un fallimento ma è sempre un fallimento quando uno non arriva a comprendere prima. ma non bisogna dire che i servizi sociali hanno visto ma non hanno fatto nulla”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SEGREGATA IN CASA AD AVELLINO, IL SINDACO: “SE QUALCUNO SAPEVA VADA A DENUNCIARE”

A Mattino5 si torna a parlare del caso di Aiello del Sabato, il comune in provincia di Avellino dove una ragazza 21enne è stata segregata per quattro anni della madre e ridotta a vivere in condizioni disumane. Il programma di Canale 5 condotto da Federica Panicucci ha intervistato il sindaco del paese, Sebastiano Gaeta, a cui la conduttrice ha chiesto come mai sembra che tutti in paese sapessero ma nessuno è intervenuto: “Ci stiamo interrogando tutti su questo – le parole di Federica Panicucci in diretta televisiva sul quinto canale – possibile che nessuno sapesse. Noi abbiamo intervistato ieri la mamma di alcuni compagni di classe di altri figli della coppia che di fatto ci ha detto ‘si, sapevamo tutti’, possibile che per tre quattro anni sia andata avanti questa situazione sindaco?”.



Il primo cittadino ha però replicato: “Io l’ho detto anche nei giorni scorsi, io penso che nessuno della comunità sapesse di queste violenze, di questi maltrattamenti e di quello che avveniva nelle quattro mura di questa casa domestica, c’è qualcuno, e l’avete detto pure di voi, di saperlo e di esserne venuto a conoscenza, io l’ho detto venerdì pomeriggio: invito queste persone ancora oggi ad andare a denunciare”.

SEGREGATA IN CASA AD AVELLINO: “NON MI POTEVO NEMMENO LAVARE”

E Federica Panicucci ha aggiunto e concluso: “Quattro anni però son passati sindaco, quattro anni sono tanti…”. Mattino5 ha anche mandato in onda alcune delle parole rilasciate dalla stessa 21enne segregata una volta tratta in salvo, che testimoniano le condizioni disumane in cui la viveva: “Non mi potevo lavare ne’ mia madre mi lavava i vestiti per cui anche a scuola venivo apostrofata come puzzona. quando ho il ciclo mestruale mia madre mi dà solo dei fazzoletti da usare, senza assorbenti per cui è una situazione indescrivibile per me”. Una situazione davvero al limite dell’umano che è andata avanti per diversi anni: come sempre ci si domanda se realmente nessuno si fosse accorto di nulla…