Donato, il fratello della donna segregata in casa per 22 anni si è sempre difeso dalle accuse, spiegando che con la moglie si prendeva cura di lei anche perché non sapeva gestire il denaro. Ma se ora emerge che la sorella sta imparando a usare l’euro, allora vuol dire che l’incapacità di gestire i suoi soldi risale a 20 anni fa. Una circostanza che trova conferma nelle nuove dichiarazioni rese da fratello e cognata della donna segregata in provincia di Campobasso a La Vita in Diretta: “Sapeva che esisteva l’euro, ma non se ne rendeva conto. Non riusciva a calcolare quello che poteva spendere. Non riusciva a controllarsi. Si comprò due maglie e spese 130mila lire”.
Inoltre, Donato aveva raccontato di aver proposto alla sorella di andare a vivere da loro quando era rimasta vedova, ma ora la versione cambia: “Mi chiese se poteva venire, io l’ho accolta a braccia aperte. Io dopo la morte del marito le chiesi se venire da noi o se voleva prendersi una casa in affitto, ma io non glielo potevo pagare per lei. Allora mi disse che sarebbe venuta da me”. I coniugi hanno parlato anche di viaggi, che però risalgono a tanti anni fa, forse prima della segregazione.
SEGREGATA IN CASA DA 22 ANNI: PARLA UN TESTIMONE
La cognata le ha voluto mandare un messaggio: “Le voglio dire una cosa: se ha pensato per un attimo a suo fratello malato di cuore. Solo questo le voglio dire”. Ma c’è un testimone che sostiene che la donna segregata in casa da 22 anni stesse benissimo e chiedeva consapevolmente aiuto dalla finestra. “Sapeva parlare, sa parlare. Non sembra che non sia in grado di parlare. Adesso sicuramente i carabinieri, sicuramente nel luogo in cui si trova, l’hanno messa alla prova e si vedrà chi ha ragione e chi ha torto”, ha detto a La Vita in Diretta.
“Non poteva fare nulla senza che loro le dessero il permesso. Andava a testa in giù, per questo la gente pensava che lei fosse matta, ma non penso che sia matta. Adesso la verità uscirà fuori”, ha proseguito il testimone. “Se la signora ha iniziato a chiedere aiuto si vedeva che non ce la faceva più a stare dentro. Se io sto bene in casa mia, non esco fuori a chiamare nessuno”, la sua tesi. Il fratello nega anche di averle vietato di parlare con altre persone. “Dovevo dire io di salutare perché non rispondeva”, ribadisce la cognata, secondo cui “la gente è maligna”.