Donna segregata in casa, parlano il fratello e la cognata: “Dal medico ci andava”
La storia di Lucia, segregata in casa per 22 anni, in provincia di Campobasso, comincia ad assumere dettagli sempre più contorti. Alberto Matano, nel corso della puntata de La Vita in Diretta, ha intervistato il fratello della presunta vittima, Donato, e sua moglie Antonietta. I coniugi negano le accuse di maltrattamenti e segregazione.
“Mai toccata, non è vero niente” dice Antonietta, che mostra la casa dove la donna sarebbe tenuta prigioniera, molto diversa da ciò che aveva documentato la polizia. La signora mostra una stufa con la quale Lucia poteva scaldarsi nella sua camera, un bagno nella stanza dove lavarsi con doccia funzionante e il chiodo che bloccava la porta fissato in una parete di cartongesso, facile da rompere. La versione di Donato e Antonietta contrasta, dunque, con quello della donna. I due parenti della donna hanno anche aggiunto: “Dal medico ci andava e veniva pure il medico qui in casa, non aveva patologie“. Sul problema ai denti della presunta vittima, Antonietta aggiunge: “Neanche noi abbiamo denti, il dentista costa“. Sulla questione in studio è anche intervenuta Roberta Bruzzone che sulle versioni contrastanti della vicenda dichiara: “Bisogna capire se la loro documentazione corrisponde a quella della polizia“. La criminologa, infatti, avanza il dubbio sul fatto che Donato e Antonietta, parenti che avrebbero segregato la donna, possano aver modificato la casa successivamente per farla apparire in regola, considerando anche il fatto che la decisione degli inquirenti di allontanare la nuora sia ben motivata. Sul fatto che era costretta a lavarsi una volta al mese, Antonietta dichiara: “Mia cognata non si lavava glielo dicevo io di lavarsi“.
Donna segregata in casa, il fratello e la cognata: “La pensione? La ritiravo io, ma i soldi li davo a lei”
Il possibile movente della segregazione, secondo le attuali ricostruzioni, sarebbe la pensione che la donna percepiva ogni mese. Secondo quanto raccontato dalla donna alla polizia, i coniugi volevano appropriarsi di quella modesta somma di denaro. Durante la Vita in Diretta però, Antonietta, la cognata, smentisce tutto: “Andavo io a ritirare la sua pensione alle poste ma i soldi li davo a lei. Contribuiva alle spese della casa”.
Roberta Bruzzone in studio solleva però il dubbio: “Ma dove sono i suoi risparmi?”. Alberto Matano, però, nel servizio pone l’accento sulle tempistiche con cui la donna ha denunciato i suoi parenti. Perchè non lo ha fatto prima? A questa domanda la criminologa risponde: “Quando c’è una segregazione prolungata si sviluppa una dipendenza che porta il soggetto ad essere completamente soggiogato”.