A Mattino5 il sindaco di Casalciprano, il paese in provincia di Campobasso dove è stata trovata una donna segregata in casa per 22 anni da fratello e cognata. Il primo cittadino, in diretta su Canale 5, ha spiegato come è nata la vicenda: “Abbiamo ricevuto comunicazione informale dei carabinieri, che avevano ricevuto esposto anonimo e immediatamente abbiamo attivato i servizi sociali che sono intervenuti presso l’abitazione, hanno redatto una relazione che poi hanno inviato alla procura”. Quindi il sindaco ha proseguito: “Io non mi sono mai accorto di nulla e non avevo mai avuto alcun sospetto, abbiamo anche rilasciato la carta d’identità alla signora. Io l’ho vista una volta quando le ho rilasciato la carta d’identità, poi per altri motivi mi sono recato presso l’abitazione ma non ho visto nulla che mi facesse sospettare qualcosa di simile. C’era anche la signora non solo il fratello e la cognata. Nessuno si era accorto di nulla in paese? Assolutamente”.
Poi il sindaco del paese della provincia di Campobasso ha aggiunto, difendendo i propri concittadini: “Non è un paese omertoso, è un paese di gente umile e semplice, quando abbiamo saputo la notizia ci siamo attivati immediatamente. Ci sono in corso indagini ed è prematuro stabilire se ci sono responsabilità a carico della famiglia. Io non l’ho vista questa stanza (dove la donna sarebbe stata segregata ndr)”.
SEGREGATA IN CASA PER 22, IL SINDACO: “LA SIGNORA ADESSO STA BENE”
“Dopo la relazione – ha proseguito il sindaco riferendosi alla vicenda della donna segregata in casa per 22 anni a Campobasso – il 15 luglio ho fatto il primo accesso e poi il 18 è arrivato in procura. La cosa principale da fare è quella di attivarsi immediatamente e aiutare la signora”.
“Noi sappiamo che è stata trasferita in un centro anti-violenza, sta bene, e mi fa piacere, siamo lieti per lei. Non possiamo derubricare la vicenda? Ma non possiamo stabilire che sono 22 anni che viene segregata – ha aggiunto e concluso il sindaco – non ci credo a questa posizione della procura. E’ facile infangare persone e famiglie, mi sento di tutelarle e di aspettare, anche nei confronti di fratello e cognata”.