La vicenda di Lucia, la donna segregata in casa per 22 anni dal fratello e dalla cognata in provincia di Campobasso, si arricchisce di nuovi dettagli: un testimone, intervistato da La Vita in Diretta, ha rivelato che in molti erano a conoscenza delle condizioni in cui versava. “Prima era stata legata in una stanza con cinque metri di corda, in modo che non potesse uscire. Andava dal letto al bagno e viceversa. Io mi mettevo sotto la finestra e la sentivo chiedere aiuto. “Se mi lasciate qui non parlo”, diceva. Ha parlato perché è stata portata via”.



La paura di essere percossa, infatti, era talmente elevata che soltanto a patto di potere fuggire da quella casa degli orrori, la donna avrebbe rivelato ciò di cui era vittima. “Era da anni che la situazione andava avanti. Io sentivo gli schiaffi. La figlia la teneva stretta e la mamma la menava. È da tempo che ci stavamo battendo affinché venisse portata via”.



Segregata in casa per 22 anni, testimone: “Parlavamo da finestra”. Il racconto

Il testimone, che conosceva Lucia, segregata in casa per 22 anni nella provincia di Campobasso, ha rivelato a La Vita in Diretta che in molti hanno tentato di aiutarla dopo averle parlato dalla finestra, ma che la situazione è addirittura peggiorata. “Le chiedevamo come stava. Quando la donna se n’è accorda l’ha spostata, mettendola nello sgabuzzino di un metro con la legna dove è stata trovata”. In tal senso, l’uomo ha puntato il dito non soltanto contro la cognata e la nipote della vittima, ma anche contro il fratello. “Tre mesi fa abbiamo discusso. Ha un fucile in casa non dichiarato, era del nonno. Ci ha minacciato diverse volte di usarlo”.



La vicenda è arrivata ad un punto di svolta soltanto qualche settimana fa, quando sono intervenute le autorità competenti. “Gli assistenti sociali erano venuti diverse volte, ma loro non dicevano la verità. Quando sono arrivati l’ultima volta, lei ha chiesto ancora una volta di essere portata via e lo hanno fatto”.