A Vicenza un caso molto particolare ha scosso la cronaca cittadina: se sei di destra, non ti sposo. E’ accaduto a una coppia, che il quotidiano Giornale di Vicenza ha descritto con i nomi di Laura e Andrea, che si è conosciuta sul traghetto per la Sardegna nel 2014. Una storia come tante ne nascono, i due si piacciono e si fidanzano. Laura lavora nel commercio elettronico di prodotti di bellezza ed è un’ attivista per la tutela dei diritti umani. Andrea è di Bologna e fa l’operaio. Tre anni di fidanzamento e le cose vanno così bene che i due decidono di sposarsi. Fin qui nulla di strano, finché sei mesi prima della data delle nozze, Laura scopre un’ombra nel passato di Andrea che non avrebbe mai immaginato. Un passato da estremista di destra, con foto che lo mostrano in raduni intento a fare il saluto romano e, cosa che ha turbato ancora di più la ragazza, una denuncia (poi ritirata) per omofobia per aggressione a due ragazzi gay.
NIENTE MATRIMONIO, MA C’E’ IL RISARCIMENTO
Andrea si è ovviamente difeso: “A quei due ragazzi non ho fatto niente, l’ inchiesta a mio carico è stata archiviata. Sui raduni di estrema destra è roba di vent’ anni fa, non ho mai più visti i partecipanti a quegli incontri“. Ma Laura non è più convinta, nelle settimane che avvicinano al matrimonio la ragazza è sempre più fredda e a una settimana dalla data decide per il clamoroso dietrofront. Una scelta spiegata in una lettera che non placa la delusione di Andrea: il motivo della scelta è proprio l’aver nascosto il suo passato di destra, troppo poco per il ragazzo che decide di passare alle vie legali. E Laura viene condannata a 30.000 euro di risarcimento per ripagare l’onore perduto: troppo repentina e improvvisa la sua decisione, per giunta non suffragata da una motivazione davvero probante, visto che negli ultimi anni del passato di Andrea non c’è alcuna intemperanza politica. Così è se vi pare.