Sei suore sono state rapite ad Haiti mentre viaggiavano su un autobus per la Capitale Port-au-Prince: la sorelle appartengono alla Congregazione di Sant’Anna. A riferire la triste notizia è la fondazione pontificia “Aiuto alla Chiesa che Soffre” citando la Conferenza episcopale del Paese. Il vescovo Pierre-André Dumas ha denunciato il rapimento definendolo “odioso” e offrendo sé stesso come ostaggio al posto delle vittime. Le suore sono state rapite insieme ad altre persone, tra cui l’autista, mentre si trovavano a bordo del bus diretto verso l’università della Capitale.



Come riporta VaticanNews, il veicolo è stato fermato da uomini armati che sono saliti sul bus e hanno preso in ostaggio i passeggeri. Il rapimento è avvenuto in pieno giorno, al centro della Capitale, nella giornata di venerdì 19 gennaio. La Conferenza haitiana dei religiosi e delle religiose ha confermato il sequestro delle religiose. I sequestri di persona non sono una novità nella Capitale haitiana: il governo non riesce ad assicurare la sicurezza ai cittadini. Inoltre, come spiega Agenzia Nova, sarebbe ancora atteso il dispiegamento di circa mille agenti kenioti nel quadro di una missione internazionale guidata da Nairobi.



L’appello del vescovo Dumas: “Pratiche spregevoli e criminali”

Monsignor Pierre-André Dumas, vescovo di Anse-à-Veau e Miragoâne, ha condannato “con vigore e fermezza quest’ultimo atto odioso e barbaro, che non rispetta nemmeno la dignità di queste donne consacrate che si donano con tutto il cuore a Dio per educare e formare i giovani, i più poveri e i più vulnerabili nella nostra società”. Il vescovo ha chiesto il rilascio degli ostaggi e la fine di “queste pratiche spregevoli e criminali”, invitando “tutta la società haitiana di unirsi per formare una vera e propria catena di solidarietà attorno a tutte le persone sequestrate nel Paese, per ottenerne la liberazione e garantire loro un rapido ritorno sani e salvi alle loro famiglie e ai loro cari!”.



Le violenze nei confronti dei religiosi – e non soltanto – sono all’ordine del giorno ad Haiti. Nel giugno 2022 è stata barbaramente uccisa Suor Luisa: la missionaria è stata freddata ad Haiti, dove abitava da ormai vent’anni per aiutare gli altri. La missionaria, originaria della Brianza lecchese, era “l’angelo dei bambini”. Qui si era trasferita da tempo per aiutare i piccoli delle famiglie più disagiate, trasformati invece in schiavi in città. La donna è morta a pochi passi dal centro dedicato a Charles de Foucauld a Port-au-Prince, dove aveva incontrato i bambini. Un’auto con a bordo tre banditi armati si è fermata, colpendola con quattro colpi di pistola.