Emmanuelle Seigner è stata premiata ieri sul palco del Filming Italia Sardegna Festival per la sua brillante carriera e, intervistata dal Corriere della Sera, si è raccontata tra pellicole e vita privata. A volte le due cose si uniscono, dato che l’attrice è sposata con il regista Roman Polanski. “In The Palace non ci sarò. Ha un bel cast, ma il mio ruolo non mi piaceva tanto e così per la prima volta ho detto no a mio marito. Ma lui è molto sensibile, ho dovuto dirglielo in modo delicato”, ha ricordato.



Il loro amore dura ormai da decenni. I due si sono conosciuti nel 1985, quando lei aveva soltanto 19 anni. “Ci siamo sposati perché lui lo voleva e il matrimonio ci ha regalato felicità. Mi piace la famiglia. Io penso di avergli dato pace e serenità, da lui ho imparato tanto, è impossibile annoiarsi. Tutto questo tempo è passato in un lampo”.



Seigner: “Accusa a Polanski di stupro poteva distruggerci”. Cosa è successo

Il matrimonio tra Emmanuelle Seigner e Roman Polanski negli scorsi anni è stato anche messo a dura prova. Il regista nel 1977 era stato accusato infatti di “violenza sessuale con l’ausilio di sostanze stupefacenti” ai danni di Samantha Geimer, modella, figlia di una conduttrice televisiva, che all’epoca aveva 14 anni. L’uomo in base alle ricostruzioni la invitò nella villa di Jack Nicholson con il pretesto di scattarle delle foto e successivamente abusò di lei. I legali della ragazzina, per evitare che dovesse comparire in aula a processo, proposero un patteggiamento. L’accusa venne ridotta al solo capo di “rapporto sessuale extramatrimoniale con persona minorenne” del quale l’imputato si dichiarò colpevole. Nel 2019  anche la francese Valentine Monnier lo accusò di averla brutalmente violentata nel 1975, quando aveva 18 anni, ma il fatto fu prescritto.



Non vorrei tornarci su, dico solo che poteva distruggerci invece ha rinsaldato la nostra unione. Tanti amici ci sono stati vicino. Ma vengo da due anni difficili”, così al Corriere della Sera l’attrice ha commentato le vicende in questione. Infine, la chiosa sul movimento del MeToo: “Amo le donne, capisco che possono essere fragili e deboli, per noi ha migliorato tante cose, tuttavia ho l’impressione che limiti i discorsi, il confronto. Il mondo è diventato pericoloso”.