Una volta, tanti anni fa, ci si accontentava della cartolina, ora si mette a rischio la propria vita con selfie “mortali” o estremi. Le vendono ancora? Era il ricordo di posti bellissimi che avevamo visitato, fotografati da professionisti, che magari si spingevano in location dove il normale turista non poteva arrivare. Poi abbiamo cominciato a fotografare da noi, spingendoci anche in posti pericolosi, ma comunque quello che volevamo cogliere era la bellezza di un panorama, magari impervio, magari difficile da raggiungere. Poi, al posto del panorama, il soggetto siam diventati noi, con quel panorama in background, siamo diventati noi i protagonisti, mostrare a tutti i costi che siamo giunti sulla cima dell’Himalaya per dimostrare a tutti quello che siamo in grado di fare e che vogliamo sbattervi in faccia, voi poveretti che non potete muovervi da Lambrate, non importa se da soli lì non ci saremmo mai arrivati ma ci hanno portato guide esperte e ben pagate. Più il posto è selvaggio e pericoloso, più ci siam messi in primo piano E’ la generazione selfie, baby, quella del narcisismo esasperato e disperato: io io, noi noi, è quello che si fotografa.
SELFIE MORTALI, TRANSENNE E DIVIETI A MANAROLA
Succede così che in un posto meraviglioso come Manarola, una delle Cinque Terre in Liguria, paradiso di selvaggia bellezza, si sia arrivati a chiudere i punti più pericolosi dove i turisti si facevano i selfie, installando speciali barriere per impedire l’accesso. Che tristezza. “Dato che né i divieti, né i richiami del personale di assistenza sono serviti a dissuadere queste persone, siamo passati ai fatti: abbiamo agganciato le barriere di metallo fra i binari e il muretto, rendendo di fatto impossibile l’attraversamento” spiega l’addetta stampa di Rfi per la Liguria Monica Valeri. La barriera è lunga 300 metri, la distanza fra le due gallerie del borgo delle cinque terre: “Nel 2019 due turiste state travolte da un treno a Manarola mentre si scattavano un selfie estremo: incidenti per fortuna non mortali, ma che hanno provocato ferite gravi. Sono delle miracolate” riferisce Valeri. Così quello squarcio sul panorama è diventato vietato a tutti. Verrà il giorno in cui la follia narcisista della gente, pompata dall’era tecnologica, ci costringerà a stare a casa, a guardare immagini virtuali, perché la gente invece della bellezza guarda se stessa. E come nella favola di Narciso, si ammazza troppo innamorata di se stessa.