Selvaggia Lucarelli è una delle ospiti di Ogni cosa è illuminata, insieme all’archietto Massimiliano Fuksas e alla cantante Irene Grandi. Questa settimana, il programma di Camila Raznovich si occuperà di resilienza. Un parolone, per certi versi, che la Lucarelli è chiamata a definire a suo modo, disegnando a penna un ritratto dell’uomo che si adatta, capace di far fronte in maniera positiva ai cambiamenti che la vita gli pone davanti. E di cambiamenti, lei, ne ha vissuti tanti, passando da un programma all’altro; da un giornale all’altro. L’unica cosa a cui non si abitua mai è “la violenza delle parole“; i social network, dunque. “Il mostro dei social si sta autoalimentando e ogni volta che scrivo qualcosa, si generano insulti e offese senza limite. Non mi offende il singolo ma la violenza di massa”. Quando le fanno notare, nella stessa intervista a Panorama, che spessissimo si prende della “bulla“, Lucarelli difende la sua posizione: “Questa è un’argomentazione ritrita. Rispondere agli insulti o ragionare e criticare significa essere bulli? Non credo. Spesso poi chi mi provoca lo fa per avere una reazione e ottenere un piccolo palco per due minuti di visibilità”.



Selvaggia Lucarelli sul caso Rolling Stone

Selvaggia Lucarelli non ama il politicamente corretto. Anzi: lo rifugge quasi fosse un morbo, una malattia sempre più diffusa nello star system italiano. Si pensi che – per coerenza – ha rinunciato anche a parecchi soldi, e detto “no” a decine di ospitate. Ma soprattutto ha lasciato la direzione di un sito, Rolling Stone, dopo soli tre mesi dall’assunzione. Lei però non lo considera un fallimento: “Me ne sono andata quando ho capito che non mi permettevano di fare ciò per cui mi avevano chiamata, ovvero portare traffico sul sito. Sono arrivata in una redazione di soli uomini, col sopracciglio alzato e un atteggiamento costantemente ostile. E in quel momento ho realizzato che un’occasione bella può trasformarsi in un inferno per colpa dei social: mi è arrivata addosso un’onda di me*da, una shitstorm di due giorni con insulti di ogni tipo. Mi aspettavo le critiche, ma non con quella ferocia”.



Selvaggia Lucarelli: “Incensurata perché scrivo la verità”

Le querele, Selvaggia Lucarelli, non le conta neanche più. Ci vuole “resilienza” anche per trattare coi permalosi, i tanti personaggi a cui le sue critiche non vanno tanto a genio: “Ne ho varie decine ma ho solo due processi in 16 anni e comunque sono incensurata: si vede che scrivo la verità. Le mie querele sono più mediatiche perché sto con un piede in tv e fanno parlare perché arrivano da personaggi noti”. Oltre a chi accusa c’è anche chi difende; Wanda Nara, per esempio. “Perché mi fa simpatia che abbia deciso di contare, e pure tanto, in un ambiente così profondamente maschilista. Non so se sia brava o no nel suo lavoro, ma ne ammiro il coraggio. Io dopo tre mesi a Rolling Stone sono scappata, lei invece sta lì tra procuratori, spogliatoi e ultrà. Ho espresso la mia simpatia e questo ha scatenato le ire funeste”.

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