Proprio mente Chiara Ferragni esulta per essere riuscita a strappare un accordo all’Antitrust per l’indagine sulle false donazioni delle uova di Pasqua prodotte con Dolci Preziosi, arriva il commento – sempre tagliente – di Selvaggia Lucarelli, la giornalista del Fatto Quotidiano che per prima aveva scoperchiato il ‘vaso di Pandora’ scoprendo alcune ‘piccole’ lacune (in corso d’indagine) nelle operazioni commerciali benefiche delle tra aziende collegate all’influencer. In particolare, Selvaggia Lucarelli in una serie di stories condivise sul suo profilo Instagram ha attaccato Chiara Ferragni criticando – innanzitutto – l’accordo definito “imbarazzante” e – secondariamente – la stessa influencer che si è nascosta dietro il muro ideologico della “donazione”, invece che parlare apertamente di sanzioni da parte dell’Antitrust.
Per capire meglio il punto dobbiamo fare brevemente un passo indietro sul caso delle uova di Pasqua e (soprattutto) sull’accordo che è stato reso pubblico nella giornata di oggi: secondo quanto ha spiegato la stessa Chiara Ferragni in un post Instagram – poi ripreso e condiviso anche dalla stessa Selvaggia Lucarelli – l’Antitrust ha acconsentito a concludere le indagini a suo carico obbligandola a versare 1,2 milioni di euro in favore dell’associazione ‘I Bambini delle Fate’; chiudendo in un certo senso il cerchio che si era aperto con l’operazione Dolci preziosi che prevedeva il versamento degli incassi proprio a questa associazione.
Selvaggia Lucarelli attacca Chiara Ferragni: “Ancora una volta risolve tutto grazie ai suoi soldi”
Un accordo – e qui torniamo a Selvaggia Lucarelli – definito “imbarazzante, antipedagogico” ed anche infarcito dalla “supercazzola [del] ‘è una donazione, non una sanzione'” propinata da Chiara Ferragni ai suoi fan; e come se non bastasse – promettendo che ne parlerà approfonditamente “domani sul Fatto” – secondo la giornalista dal patteggiamento “non ne esce bene neppure l’antitrust“. Soffermandosi sulle storie di Chiara Ferragni, Selvaggia Lucarelli spiega (questa volta ai suoi di fan) che “anziché chiedere scusa pure per il secondo e terzo ‘errore di comunicazione’ – visto che, ricorda, “le operazioni sulle uova solo state due” -, ancora una volta fa finta che sia tutto ok“.
“Ma [se] è una donazione volontaria – chiede al vuoto la giornalista – perché non ha donato quando si è messa in tasca i soldi di Dolci Preziosi? E come mai la finta beneficenza sulle uova l’ho dovuta tirare fuori io sul Fatto e non si è autodenunciata dopo il pandoro?”; ma oltre a queste importanti – e probabilmente per sempre inascoltate – domande, Selvaggia Lucarelli ci tiene anche ad evidenziare che “l’aspetto più serio” di tutta vicenda “è assistere a come [Chiara Ferragni] stia provando a recuperare terreno e a rimediare agli errori grazie al [suo] potere economico. ‘Io non c’ero’ e ‘non è una sanzione ma una donazione’ sono la faccia della stessa medaglia”, ovvero – conclude la Lucarelli – “l’incapacità totale di assumersi mezza responsabilità“.