Selvaggia Lucarelli ha realizzato un podcast, “Proprio a me”, per Chora Media in cui parla di dipendenze affettive. La prima delle sei puntate riguarda proprio lei e il suo amore sbagliato che le ha portato via quattro anni della sua vita. «Mi sono bucata per quattro anni. Non mi infilavo una siringa nel braccio perché la mia droga non era una sostanza, era una relazione», comincia così la giornalista e scrittrice. Un incipit spiazzante da cui parte un racconto che le permette anche di fare una distinzione tra amori infelici e dipendenze affettive. «Io volevo che chi ha attraversato quello che ho vissuto io si riconoscesse: non è infelicità, è malattia», racconta al Corriere della Sera. Da tempo voleva parlarne, nei suoi libri ne aveva fatto solo accenno, poi dopo una conversazione con Daria Bignardi ha deciso di condividere la sua storia.



E il figlio Leon l’ha vissuta con lei. «Il mio rimpianto più grande è di avere perso con mio figlio almeno tre anni, perché forse l’ultimo è stato un po’ più di guarigione. Mi sono persa tre anni di maternità felice». Questo però non vuol dire che suo figlio non avesse la giusta priorità. «Non ho mai pensato di lasciarlo al padre e di non prendermene cura. Ma non ho dato priorità alla sua felicità. Quando sei vittima di una dipendenza la priorità è avere la dose».



SELVAGGIA LUCARELLI E LA SUA DIPENDENZA AFFETTIVA

Il figlio Leon quando è stata vittima di quella dipendenza affettiva era piccolo, quindi quella fase l’ha dimenticata, ricordandosi solo alcuni episodi e un senso di infelicità, ma Selvaggia Lucarelli comunque ha provato a rimediare. «Quando sono guarita ho cercato spasmodicamente di recuperare. Dopo abbiamo fatto tante cose belle insieme. E l’ho portato in Giappone a vedere dove è nato Godzilla, come mi aveva chiesto», racconta al Corriere della Sera. Vuole però ascoltare il podcast, che gli permetterà di scoprire questa sofferenza che ha vissuto la madre. Lorenzo Biagiarelli, fidanzato di Selvaggia Lucarelli, invece lo ha già ascoltato: «Sì, era molto scosso. Dopo averlo sentito ha pianto». Gliene aveva parlato, ma non in maniera così aperta. In ogni caso si prende le sue responsabilità per quanto accaduto: «Lui si è infilato in una serie di mie pieghe e lati irrisolti. È stato un incontro sfortunato e io ho amplificato in questa relazione tutte le mie problematiche».



Alle donne Selvaggia Lucarelli consiglia allora di farsi aiutare, non come lei che è ricorsa alla psicoanalisi fai-da-te: «Se non avessi avuto uno choc emotivo così violento non avrei potuto vedere i miei limiti nella sfera sentimentale e non li avrei potuti risolvere». Il fatto che l’uomo di cui parla potrà ascoltare il podcast non la preoccupa: «Magari riterrà che sia la mia versione dei fatti. E forse lo è». Ma sentiva comunque il bisogno di parlarne: «Non sono drammatiche come i femminicidi, ma sono pericolose. E bisogna salvarsi».