Dopo il botta e risposta di un anno fa, nuovo scontro tra Selvaggia Lucarelli e chef Rubio. Il cuoco, reduce dall’addio a Discovery Channel e accostato ad un approdo in Rai, è “protagonista” dell’editoriale della giornalista su Il Fatto Quotidiano, un articolo tutt’altro che tenero nei suoi confronti. La giudice di Ballando con le stelle ha sostenuto che la reale natura dello chef è «quella del bullo mascherato da capopopolo», nonché «da bandiera della sinistra con i modi dello smargiasso di CasaPound», ma c’è di più: secondo la Lucarelli, Rubio cerca di restare a galla grazie al sostegno di «una certa sinistra a cui basta che dia dello str*nzo a Salvini per farselo stare simpatico». E non mancano le osservazioni sulle numerose liti con l’ex ministro dell’Interno: il cuoco infatti ricalcherebbe gli stessi schemi del leader della Lega, dal linguaggio carico d’odio alle fake news.
SELVAGGIA LUCARELLI VS CHEF RUBIO: “ECCO PERCHE’ CE L’HA CON ME”
Dopo aver ricordato gli attacchi di Chef Rubio a Israele – definito uno stato neonazista con “esseri abominevoli” – Selvaggia Lucarelli ha spiegato il motivo del risentimento nutrito dal volto di Unti e bisunti: «Nel 2016 ho condotto una lunga inchiesta su gruppi Facebook chiusi in cui milioni di odiatori (alcuni perfino arrestati tempo dopo) condividevano contenuti razzisti, sessisti e la nota cartella denominata “Bibbia”, con centinaia di foto e video di minorenni. Tra questi “Welcome to favelas” e “La fabbrica del degrado”, in cui per anni si è praticato cyberbullismo. Dalla mia inchiesta iniziarono, con mia grande sorpresa, i post insultanti di Rubio». Lo chef, spiega la Lucarelli, era attivo su quelle pagine che insultavano donne, ragazzi down, persone di colore, minorenni, ebrei. E chiude con la stroncatura finale: «Tutto questo prima che Rubio scoprisse la sua vocazione da testimonial anti-bullismo e difensore dei deboli, ovviamente. Va ricordato a un certa sinistra, prima che scomodi di nuovo la teoria dell’ editto bulgaro per uno che, più che vittima della censura, è vittima di se stesso».