I giovani che pensano al suicidio sono sempre di più. Dopo gli incidenti stradali, è questa la seconda causa di morte più comune tra adolescenti e giovani adulti in Austria. I dati delle cliniche mostrano ora che il numero di casi tra i minorenni è triplicato dal 2018. Ad annunciarlo è stata la Società di Psichiatria, psicosomatica e psicoterapia infantile e dell’adolescenza (ÖGKJP) durante la Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio.
Mentre nel 2022 il numero di ricoveri (consultazioni senza appuntamento) presso il reparto di psichiatria infantile e dell’adolescenza del Vienna General Hospital è stato di 1.260, paragonabile al numero di ricoveri nel 2019 (1.277), il numero di giovani curati dopo un tentativo di suicidio è passato da 67 a 200. L’incremento è simile anche nelle altre strutture sanitarie. Secondo Isabel Böge, vice presidente dell’ÖGKJP, lo stress acuto e le crisi psicologiche come diagnosi di base sono aumentati in modo significativo, mentre la depressione è rimasta la stessa ad un livello elevato. L’attenzione dunque è sul carattere temporaneo del fenomeno.
Sempre più giovani pensano al suicidio: coinvolti anche i bambini
Un particolare emblematico dei dati che rivelano che i giovani pensano sempre di più al suicidio è inoltre quello relativo all’età in cui cominciano le tendenze. Il concetto di morte in genere viene sviluppato solo tra i 9 e i 10 anni, ma ci sono state di recente delle eccezioni. “Ciò che mi ha particolarmente spaventato è stata l’evidenza che bambini sempre più piccoli, compresi quelli in età di scuola primaria e uno anche in età di scuola materna, esprimano pensieri suicidi e, per alcuni casi, piani concreti di suicidio. Si trovavano semplicemente in una situazione disperata e non volevano continuare a vivere così”, dice Ulrike Altendorfer-Kling, specialista in psichiatria infantile e dell’adolescenza e medicina psicoterapeutica e segretaria generale dell’ÖGKJP.
È per questo motivo che gli esperti ritengono necessari degli interventi di prevenzione. “Servono finanziamenti per poter contrastare i bambini e i giovani con problemi psicologici e agire preventivamente laddove necessario, nella vita di tutti i giorni, a scuola, nei gruppi di pari”, questo l’appello al Governo austriaco.