Il Senegal, riconosciuto per essere la più forte e stabile democrazia in Africa, inizia a tremare sotto lo spettro di un possibile golpe. Un copione che, purtroppo, si è ripetuto pressoché identico nella maggior parte dei paesi dell’Africa centrale, in ultimo il Niger, caduti sotto i colpi dell’esercito che ha instaurato un regime golpista, in larghissima parte sostenuto dalle milizie Wagner comandate dalla Russia, la cui influenza africana è sempre più ampia.
La crisi che si è aperta in Senagal, per ora, non sembra poter sfociare veramente in un golpe, anche perché trattandosi di una democrazia forte e stabile, l’esercito si è sempre dimostrato diligente e leale nei confronti del governo. Il malcontento, però, si fa sempre più ampio, soprattutto attorno alla figura dell’attuale presidente, Macky Sall, la cui popolarità è scesa rapidamente a picco nel corso degli ultimi anni. Il colpo di grazie al già diffuso malcontento in Senegal è arrivato quando il presidente Sall sabato, a sorpresa, ha rinviato le elezioni che erano state fissate per il prossimo 25 febbraio.
Sengeal: tensioni dopo il rinvio delle elezioni
Dopo il rinvio delle elezioni in Senegal la gente è scesa immediatamente in strada e in piazza, per manifestare il proprio dissenso, al grido di “Sall dittatore“. L’opposizione ha colto la palla al balzo e ha criticato il governo, definendo il rinvio delle elezioni “un colpo di Stato costituzionale”. Per ora le tensioni sono state sempre tenute sotto controllo, ma la nuova data per l’appuntamento elettorale è stata fissata per il 15 dicembre, e sarà difficile mantenere il potere (e la calma) per altri 11 mesi.
La ragione per cui il Senegal è insorto è legata proprio alla sempre minore popolarità del presidente Sall, accusato dai giovani (che sono circa tre quarti della popolazione) di far parte di quella vecchia classe dirigente inefficiente e corrotta. Questi ha deciso di non candidarsi, anche perché avrebbe ricevuto pochissimi voti, ma ha proposto un candidato, Amadou Ba, che piace ancora meno di lui, anche all’interno del suo stesso partito. Insomma, Sall è certo che perderà le elezioni in Senegal e per tardare il suo declino, raccogliendo consenso attorno a Ba, le ha rinviate, lamentando un cavillo burocratico. Quasi certamente alle urne, salvo golpe nel frattempo, vincerà il candidato anti-sistema Bassirou Diomaye Faye, molto popolare tra i giovani che criticano Sall.