SENTENZA PROCESSO VATICANO, BECCIU E L’ACCUSA RICORRONO ENTRAMBI
La sentenza sul processo in Vaticano al cardinale Angelo Becciu ed altri 9 imputati non convince né l’accusa né le difese: per questo motivo, in attesa delle motivazioni del provvedimento preso dal Tribunale dello Stato della Città del Vaticano lo scorso 16 dicembre 2023, si prospettano richieste di ricorsi in Appello tanto per il Promotore di giustizia Alessandro Diddi quanto per i singoli 9 condannati nel processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato (il decimo imputato, monsignor Mauro Carlino, è stato assolto).
Condannato per truffa aggravata e peculato a 5 anni e mezzo di reclusione in carcere, il cardinale Becciu nei giorni scorsi ha già presentato appello contro la sentenza che lo costringe anche al pagamento di 8mila euro di multa con interdizione perpetua dai pubblici uffici: «Crediamo ancora nella Giustizia e nell’accertamento della Verità. L’innocenza del cardinale è emersa in modo chiaro e ci batteremo per farla riconoscere dalla Corte d’Appello», scrivono in una nota gli avvocati difensore del card. Becciu, Maria Concetta Marzo e Fabio Viglione, «il cardinale ha sempre servito la Chiesa e il Santo Padre con spirito di servizio e può andare a testa alta, forte della sua innocenza».
PROMOTORE VATICANO DOPO SENTENZA BECCIU: FAR RIVIVERE IN APPELLO LE RICHIESTE DI CONDANNA INIZIALI
Dal Palazzo di proprietà del Vaticano a Londra in Sloane Avenue fino alla gestione di altre operazioni considerate poco trasparenti, il cardinale Becciu è pienamente deciso a dimostrare la propria innocenza come da lui ribadito nell’intervista Rai a Bruno Vespa per “Cinque Minuti”: «Voglio gridare al mondo che sono innocente, che non ho commesso i reati di cui vengo accusato. Spero e credo che Papa Francesco crederà nella mia innocenza».
Dopo Becciu però è anche l’Ufficio del Promotore di Giustizia in Vaticano, il pm Alessandro Diddi, ad annunciare ricorso contro la sentenza del Tribunale diretto da Giuseppe Pignatone: secondo il giudice, le 9 sentenze di condanna sono state troppo miti rispetto alle richieste dell’accusa, malgrado la sostanziale conferma dell’impianto accusatorio. «Non è un atto ostile alla sentenza», spiega Diddi raggiunto all’Adnkronos in attesa delle motivazioni sulla sentenza che usciranno nelle prossime settimane. Il pm in Vaticano aveva chiesto inizialmente 7 anni e 3 mesi per Becciu: «serve far rivivere in appello le condanne richieste» per tutti e 10 gli imputati del processo in Vaticano sul “caso” Londra-Becciu. «L’appello del promotore di giustizia dimostra l’ostinazione e la chiusura in un teorema già mostrate fin dalle fasi delle indagini ma anche che la sentenza è riuscita nell’impresa di scontentare tutti, difese e accusa», hanno infine commentato gli avvocati del cardinale Becciu dopo l’annuncio del Promotore Diddi.