Ha fatto il giro del web la drammatica foto della migrante senza calze morta assiderata in Iran, a pochi passi dal confine con la Turchia. Una tragedia umana, l’ennesima, consumatasi proprio mentre il 2021 emetteva il suo ultimo afflato, nel giorno di San Silvestro, mentre centinaia di afghani erano impegnati nel loro tentativo di fuga verso una vita nuova. L’immagine è stata pubblicata su Twitter dall’emittente Demokrat.Tv: in essa si distingue nitidamente il corpo inerme della donna che ha rinunciato al calore delle sue calze per proteggere le manine dei suoi figli dal gelo penetrante, mentre lei ha utilizzato dei semplici sacchetti di plastica per provare a difendersi dalla neve. Di fatto, si può dire che fosse a piedi nudi.



Per lei purtroppo non c’è stato nulla da fare: si è spenta con un ultimo, grande sacrificio materno, nella speranza di regalare un futuro migliore ai suoi bambini, che ora la piangono con le mani rosse e gonfie dal freddo. L’ufficio del governatore della provincia di Van (Turchia) ha dato conferma della notizia, spiegando che, mentre si trovava ancora sul territorio iraniano, la madre e i suoi piccoli sarebbero stati colti di sorpresa da una tempesta di neve improvvisa.



MIGRANTE NELLA NEVE SENZA CALZE PER SCALDARE LE MANI DEI FIGLI: LA FOTO DEL SUO CORPO ESANIME FA IL GIRO DEL WEB

Nei molteplici video pubblicati su Twitter della migrante senza calze, viene documentato come i bambini della vittima siano sopravvissuti e si trovino in condizioni di salute tutto sommato buone, con gli abitanti del villaggio che hanno provveduto a sfamarli dando loro dei biberon di latte, curando anche i loro geloni alle mani. Dopodiché, i piccoli sono stati consegnati ai soldati iraniani presenti al confine.

La donna, proveniente dall’Afghanistan, stava seguendo la rotta iraniana-turca assieme a molti suoi connazionali per provare a sfuggire ai talebani, il cui regime sta affossando letteralmente l’economia del Paese e inducendo al tentativo di fuga un numero sempre più consistente di cittadini. Una situazione a cui anche la stessa Turchia guarda con preoccupazione e attenzione.