Davide Tabarelli, numero uno di Nomisma, è stato intervistato stamane in collegamento di Mattino Cinque, per parlare dei rincari delle bollette in arrivo. “Anche io faccio fatica a leggere le bollette – esordisce l’esperto su Canale 5- ma non è perchè i fornitori sono cattivi, è perchè è complicato, non è come andare al mercato, è una cosa più difficile, ci sono le tasse, altri oneri… Il prezzo del gas – ha proseguito Davide Tabarelli – la parte più importante che ci ha fatto impazzire, è la parte energia che riflette i costi di chi compra l’energia all’ingrosso e che è impazzita in questi mesi perchè manca il 40% dell’offerta che è quella della Russia, che ci dava quasi la metà del gas che consumava, e il gas serve in Italia per fare elettricità: se lei toglie l’offerta e la domanda è rigida perchè non ci sono alternative, inevitabilmente i prezzi esplodono poi la politica fa quello che può, a volte anche in maniera disordinata”.



Poi il presidente di Nomisma ha continuato: “L’elettricità costa molto di più del gas, 40 cent per kw/h contro i 20 cent del gas, ma le bollette di adesso riflettono gli aumenti dei mesi passati. Nella bolletta di settembre avevamo dentro un prezzo di elettricità che era ancora di 25 centesimi, ed era quindi inevitabile un adeguamento dell’ordine dei 20 centesimi”.



DAVIDE TABARELLI: “IL PREZZO DEL GAS IN ITALIA ORA E’ PIU’ BASSO”

Poi ha continuato: “Per il gas c’è una notizia positiva, il nostro prezzo è più basso rispetto a quello di riferimento perchè abbiamo le scorte piene ora: d’estate la domanda è un quarto rispetto alla domanda invernale, di conseguenza noi lo esportiamo anche dove il prezzo è più alto. Il prezzo del gas nel resto d’Europa è di 200 – ha precisato – mentre il nostro è sceso ed è 185, e conviene agli operatori dall’Italia mandarlo verso la Germania”.

Quindi Davide Tabarelli ha aggiunto: “Abbiamo stoccaggi commerciali che sono 11 miliardi di metri cubi e nell’inverno ne consumiamo 40. Noi dobbiamo ragionare sui metri cubi giorno, quando fa molto freddo la domanda arriva a 400 e adesso arriva a 100. Quando è a 400, 200 ce li danno gli stoccaggi mentre gli altri le importazioni e la produzione nazionale, e di quei 200 di importazione 100 erano dalla Russia: se manca la Russia e abbiamo già consumato il palloncino, non ce lo facciamo”. Conclusione dedicata al tetto del gas: “E’ una misura contabile, si può fare se c’è forza politica ma non c’è, e poi bisogna fare accettare il prezzo al venditore, quando si compra il compratore deve essere in posizione di forza ma noi siamo ora in estrema debolezza, stiamo morendo…”.