Senza Malizia, documentario diretto da Bernard Bédarida e Nello Correale

Giovedì 6 luglio, andrà in onda, in 1^ visione TV su Rai 3, alle ore 21,20, il documentario del 2023 Senza Malizia. Il lungometraggio vuol essere un omaggio e un racconto della vita dell’attrice istriana Laura Antonelli, dall’infanzia al successo, fino agli ultimi anni vissuti fuori dalle scene e in solitudine. Scritto e diretto da Bernard Bédarida, giornalista francese di TV France, e Nello Correale, è una produzione Tìpota Movie Company in collaobrazione con Rai Documentari, e il supporto dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD).



Nello Correale ha realizzato numerosi lavori biografici come La voce di Rosa, dedicato alla cantautrice siciliana Rosa Balistreri, e Moser scacco al tempo, in cui narra la storia del noto ciclista italiano.
La protagonista assoluta è Laura Antonelli, attrice che raggiunse l’apice della sua carriera tra gli anni ’70 e ’80 prendendo parte a lavori molto differenti tra loro, dalla commedia leggera al dramma, ottenendo successo diventando la protagonista del film cult Malizia di Salvatore Samperi, pellicola a cui si ispira il nome del documentario.



Nell’opera di Bedarida e Correale compaiono le testimonianze dei tanti artisti e amici che hanno incrociato la sua strada come Giancarlo Giannini, Michele Placido, Claudia Gerini e Simone Cristicchi.

Laura Antonelli Senza Malizia: la vita, gli amori, il successo e il declino di una vera star italiana

Il documentario Senza Malizia cerca di rispondere in modo rispettoso e quanto più possibile completo ad una semplice domanda: chi era Laura Antonelli?
Il racconto parte dall’infanzia della nota attrice, anni che lei stessa definiva come disperati e infelici. Proveniva infatti da famiglia molto povera e i suoi genitori erano esuli istriani che cercarono di trovare un posto in cui vivere, al termine della seconda guerra mondiale.



Grazie alla sua ambizione, al carattere intraprendente e alla sua bellezza mozzafiato Laura Antonelli arriva a Roma all’inizio degli anni ’60, dove diventa in un primo momento insegnante di educazione fisica, una professione inusuale per le donne, all’epoca.

Passa poco tempo prima che approdi nel mondo dello spettacolo, dapprima partecipando ad alcune pubblicità per la televisione e in alcuni fotoromanzi, e in seguito iniziando a interpretare alcuni piccoli ruoli al cinema tra film d’autore e commedie sensuali.

É nel 1972 che l’attrice raggiungerà il successo grazie al ruolo di Angela La Barbera in Malizia, un lungometraggio diretto da Salvatore Samperi.
Grazie a questa interpretazione, vinse il David di Donatello e il Nastro d’Argento sbancando i botteghini.
La sua vita ha una svolta completa: è in questi anni che diventa una delle protagoniste della vita mondana romana e uno dei volti più richiesti dai rotocalchi.

Laura Antonelli inizia a destreggiarsi tra viaggi e amori, come il profondo sentimento che la legò a Jean-Paul Belmondo. I maggiori registi la cercano, da Luchino Visconti a Luigi Comencini o Ettore Scola, diventando uno dei maggiori sex symbol di quegli anni e il sogno erotico del pubblico maschile.

Purtroppo è proprio il film che le aveva donato tanto successo a decretare la sua fine professionale, con il sequel Malizia 2000.
Con il volto distrutto dagli interventi chirurgici, nel vano tentativo di preservare una bellezza ormai perduta, Laura Antonelli si allontana dai riflettori a soli 50 anni, decidendo di vivere una vita solitaria e modesta, in un appartamento di Ladispoli.