I vaccini non bastano. Per evitare che torni a salire il numero di contagi e morti bisogna rafforzare le restrizioni. È quanto sostengono gli avvocati che difendono Palazzo Chigi e il ministero della Salute. Lo hanno messo nero su bianco nella nota di trattazione che hanno consegnato al Tribunale Civile di Roma per la causa civile firmata da oltre 500 familiari delle vittime Covid che si sono affidati ad un pool di legali, guidati da Consuelo Locati, per ottenere un risarcimento per la perdita dei loro cari. Nelle 36 pagine di memoria difensiva c’è un vero e proprio allarme che non può passare inosservato e che viene messo in evidenza da Il Giornale. L’Avvocatura, oltre a cercare di smontare le accuse secondo cui il governo Conte II non avrebbe agito secondo l’ordinaria diligenza gestionale sanitaria, favorendo l’avanzare della pandemia, fa anche una previsione per il futuro che appare inquietante alla luce di quanto si sta facendo, a partire dalla campagna vaccinale.



«L’analisi dei modelli mostra che, a meno che gli interventi non farmaceutici (NPI) non continuino o vengano rafforzati nei prossimi mesi, dovrebbe essere previsto un aumento significativo dei casi e dei decessi correlati a Covid-19 nell’UE/SEE».

“SENZA RESTRIZIONI AUMENTERANNO CASI E MORTI”

Con interventi non farmaceutici (NPI) si intendono appunto le restrizioni. Dunque, per l’Avvocatura dello Stato «la vaccinazione mitigherà l’effetto della sostituzione con varianti più trasmissibili e la stagionalità potrebbe potenzialmente ridurre la trasmissione durante i mesi estivi», ma il peggio non è passato. «L’allentamento prematuro delle misure potrebbe portare a un rapido aumento dei tassi di incidenza, casi gravi e mortalità». Ma su che basi si sostiene ciò? Quali sono i “modelli” per i quali si ritiene che senza rafforzare le misure di contenimento ci sarà un aumento significativo di morti? Potrebbe essere plausibile l’aumento di casi, visto che i vaccini non fermano la trasmissione del coronavirus, ma ci proteggono da forme gravi e morte, dunque non si spiega perché si ritenga che possa aumentare la mortalità. Ma poi il premier Mario Draghi è a conoscenza di quanto scritto dall’Avvocatura dello Stato? Non è chiaro, come molte delle cose che riguardano la gestione italiana della pandemia.



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