Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il ministro delle Finanze Christian Lindner hanno usato trucchi contabili non autorizzati per il bilancio. Lo ha certificato la più alta corte tedesca, dichiarandolo incostituzionale. Ora i cittadini si chiedono cosa li aspetti, se le tasse saranno aumentate e dove ci saranno dei tagli. Eppure, alla Volkshaus di Jena, dove è intervenuto per il vertice del governo tedesco sul digitale, Scholz non ha detto quasi nulla a riguardo. Di fronte all’emergenza finanziaria che da giorni preoccupa la Germania, come riportato dallo Spiegel, si è limitato a dire che la soluzione non verrà fornita dall’intelligenza artificiale: “Dobbiamo lavorare duramente su questo aspetto politico, ci stiamo lavorando – e non mi vedete qui ora come una persona senza fiducia”. Tutto qui, nonostante quanto accaduto mercoledì della scorsa settimana, quando la Corte Costituzionale Federale ha chiarito che il suo modo di fare bilancio è inammissibile.



Questo vuol dire che alcuni dei piani più grandi e costosi di questo governo sono a rischio, soprattutto l’annunciata riorganizzazione ecologica dell’economia. Invece, in termini di politica finanziaria, dopo questa sentenza niente sarà più come prima. Scholz non è menzionato nella sentenza, ma da Karlsruhe arriva un giudizio sul modo in cui fa politica: “io so come funziona, gli altri non l’hanno ancora capito”, riporta Spiegel. Il settimanale tedesco va all’attacco: “Scholz governa questo Paese da due anni e finora l’ha fatta franca”. Inoltre, fa notare che ora “anche i più abili eufemisti del governo non riescono a immaginare come si risolverà la situazione”. Il metodo Scholz, il suo sistema, viene quindi messo in discussione in Germania.



BILANCIO GERMANIA, I PUNTI CONTESTATI DAI GIUDICI

La situazione è più grave di quanto non lo fosse da tempo e le conseguenze del giudizio, cioè in ultima analisi le conseguenze dell’inganno, potrebbero essere devastanti per il Paese”, scrive Spiegel. L’attacco al cancelliere tedesco Olaf Scholz è durissimo anche perché quanto accaduto poteva essere evitato, visto che già un anno fa la Corte Costituzionale Federale si era occupata per la prima volta della questione. All’epoca non si trattava ancora di una questione di principio, ma di stabilire se il bilancio suppletivo del 2021 dovesse essere temporaneamente bloccato con una richiesta d’urgenza. I giudici espressero i loro dubbi sulla costituzionalità di questo bilancio in tre punti. Il primo riguarda il trucco contabile di mettere semplicemente 60 miliardi di euro in un’altra cassa, il cosiddetto Fondo per il clima e la trasformazione (KTF), per affrontare la crisi del coronavirus.



Inoltre, i giudici avevano ravvisato una possibile violazione “dei requisiti costituzionali di annualità e di annualità eventualmente insiti nel freno all’indebitamento”, in altre parole avevano già sottolineato che poteva essere inammissibile ottenere l’autorizzazione per un nuovo indebitamento a causa di un’emergenza acuta, ma poi contrarre i prestiti solo negli anni successivi. Infine, si faceva notare che “potrebbe anche essere di rilevanza costituzionale il fatto che la Seconda Legge di Bilancio Supplementare del 2021 non sia stata approvata fino al 2022”, quindi l’adozione successiva poteva violare il “principio di bilancio delle priorità”, principio secondo cui prima si redige un bilancio e poi si spendono i soldi. Non il contrario.

LA CACCIA AL “COLPEVOLE” E LE PAURE DELL’ECONOMIA

Questi gli aspetti che hanno portato la Corte a dichiarare incostituzionale il bilancio 2021 la scorsa settimana. Strano che Scholz e il vicecancelliere Robert Habeck fossero impreparati. La Cancelleria sostiene che erano preparati a diversi scenari, ma nessuno aveva fatto i conti con quello peggiore, cioè che una parte significativa della costruzione del bilancio sarebbe stata annullata. La responsabilità di questa costruzione e della sua incostituzionalità è da attribuire a più parti, secondo Spiegel. “Nel Ministero delle Finanze, nei dipartimenti specializzati, nei livelli inferiori della Cancelleria, tra gli esperti di bilancio della coalizione dei due partiti. Alla fine, si torna sempre al vertice. Con il cancelliere”. Di fatto, in Germania l’economia avrebbe dovuto affrontare un cambiamento gigantesco, una sorta di rivoluzione industriale, la transizione energetica, ma tutto questo ora è in discussione. Ci sono molte aziende in attesa di fondi che tremano.

Ci sono pure i miliardi promessi alle fabbriche di chip previste a Magdeburgo e Dresda, quelli da investire nello sviluppo della produzione nazionale di celle per batterie, essenziali per le auto del futuro. Tante domande, molti timori, ma Scholz non ha fornito alcun chiarimento. “Ma non sarebbe il caso di spiegare il più possibile ora, al più tardi, nel caos del bilancio? Fare un discorso di troppo piuttosto che uno di troppo poco? Per illuminare i cittadini, per rassicurarli, ma forse anche per avvertirli dei tempi che verranno?”, si chiede il settimanale tedesco. Il problema è che il cancelliere non è ancora in grado di dare risposte definitive, di fornire cifre o di dire quali tasse potrebbero essere aumentate o dove si risparmierà. Inoltre, Spiegel riferisce che c’è un piano, ma va negoziato con i partner di coalizione, e ciò richiede tempo.

“QUEI TRUCCHI HANNO TENUTO INSIEME LA COLAZIONE”

Spiegel va oltre, spiegando che “senza trucchi di bilancio anticostituzionali, questa coalizione non si sarebbe potuta formare”, perché proprio grazie a quelli, dopo le elezioni del 2021, si è formato il nuovo governo. “Scholz, che era ancora ministro delle Finanze durante i negoziati di coalizione, utilizzò un trucco che aveva già funzionato su scala minore nella grande coalizione sotto la Merkel. Ha fatto spostare autorizzazioni di credito per 60 miliardi di euro dal bilancio al KTF. Habeck e Lindner non se la sono presa: hanno capito che era l’unico modo per far quadrare il cerchio”. Questi trucchi sono stati, dunque, il collante che ha tenuto insieme l’alleanza. Il settimanale tedesco si è chiesto a chi sia venuta questa brillante idea: “La pista porta al Ministero delle Finanze, all’epoca in cui Scholz era al timone”.

Molti, però, nella coalizione puntano ora il dito contro il Segretario di Stato al Bilancio Werner Gatzer. La coalizione sostiene che su sua iniziativa il Ministero delle Finanze ha fatto confluire l’idea nel gruppo di lavoro della coalizione per il bilancio e le finanze. Guarda caso, venerdì scorso, il Ministero delle Finanze ha annunciato che Gatzer andrà temporaneamente in pensione alla fine dell’anno, dopo 18 anni come Segretario di Stato. Ma sul banco degli imputati finisce anche Wolfgang Schmidt, ora Ministro della Cancelleria e probabilmente il più stretto confidente di Scholz per molti anni. Fonti ministeriali suggeriscono che potrebbe addirittura aver promosso quell’idea. Eppure ora tutti sostengono di aver messo in guardia da questa procedura. Eppure, pare che gli esperti legali del Ministero delle Finanze abbiano dato il via libera.

GERMANIA, COSA SUCCEDERA’ ORA?

Negli ultimi giorni, il ministro delle Finanze Lindner ha annunciato un bilancio suppletivo per l’anno in corso. Per farlo, il governo federale deve dichiarare l’emergenza. Così Lindner può assumere circa 40 miliardi di euro di debito in più rispetto a quanto previsto dal freno all’indebitamento. Invece di 45,6 miliardi di euro, Lindner sta ora prendendo in prestito più di 85 miliardi di euro nel bilancio federale di quest’anno. Le cose si complicano per il bilancio dell’anno prossimo. Secondo il freno all’indebitamento, Lindner è autorizzato a contrarre nuovi prestiti per un totale di 21,9 miliardi di euro per questo bilancio, ma secondo calcoli approssimativi, i funzionari del ministero delle Finanze stimano che il fabbisogno finanziario per il prossimo anno raggiunga i 40 miliardi di euro.

Quindi, la coalizione non possono quindi evitare di dichiarare una situazione di emergenza per il prossimo anno. Il governo potrebbe essere costretto a risparmiare, altrimenti bisognerà aumentare le tasse. “Olaf Scholz non ha nulla in comune con Donald Trump, né dal punto di vista politico né dal punto di vista del metodo, ma in questo aspetto, nella loro visione dei media, nel loro disprezzo, i due non sono così distanti”, scrive lo Spiegel, che riconosce comunque i risultati positivi ottenuti dal cancelliere tedesco in due anni. Comunque, dovrebbe fare una dichiarazione di governo al Bundestag la prossima settimana, quindi forse si avrà una prima indicazione di ciò che intende fare e darà ai cittadini un’idea di ciò che li aspetta.