La sentenza 28.727 della Cassazione ha aperto la strada al ricorso unico per le richieste di separazione e divorzio anche nel caso in cui siano consensuali. Facendo un passo indietro, infatti, la riforma Cartabia ha introdotto la possibilità di presentare cumulativamente le due domande nel caso in cui si tratti di procedimenti contenziosi, riducendo anche ampiamente l’attesa tra la prima e la seconda procedura.
In questi mesi, però, i tribunali italiani hanno proceduto, nell’ambito della separazione e del divorzio consensuali, in modo disorganizzato, permettendo di presentare un’unica domanda in alcuni casi, e vietandolo in altri. Così, la Cassazione ha deciso di applicare il nuovo meccanismo del “rinvio pregiudiziale”, anch’esso previsto dalla Riforma Cartabia, con il quale è possibile chiarire una questione giudiziaria incerta. L’obiettivo di accorpare la richiesta di separazione e divorzio è quello di risparmiare energie processuali, in alcuni casi facendo anche risparmiare gli ex coniugi sulla parcella dell’avvocato, dato che non saranno più previsti due processi differenti ma solamente uno che accorpa entrambe le richieste.
Domanda unica per separazione e divorzio: inalterato il limite temporale
Insomma, dopo la decisione della Cassazione, sarà possibile presentare in un’unica soluzione sia la richiesta di separazione, che quella di divorzio, anche nel caso in cui si tratta di un addio consensuale e non solo per quelli contenziosi. Tuttavia, seppur le due richieste vengano accorpate, rimangono inalterati i termini temporali per i due giudizi, pari a 12 mesi per gli adii contenziosi e a 6 mesi per quelli consensuali.
Nonostante la domanda di separazione e divorzio sarà unica, però, la Cassazione ha aperto le porte alla ritrattazione dell’accordo nel caso in cui sorgano “fatti nuovi” e rilevanti. Secondo Daniela Giraudo, coordinatrice della commissione del Consiglio nazionale forense su diritto della persona, delle relazioni familiari e dei minorenni, che ha parlato con il Sole 24 Ore, “la Cassazione ha introdotto una possibilità in più”, ma si dice anche “scettica sul fatto che sarà molto usata“. Ritiene, infatti, che nel caso di separazione e divorzio consensuali “il vantaggio è meno evidente” che per quelli contenziosi, con il rischio che “i patti fatti al momento della separazione dopo sei mesi non convincano più“, rendendoli però impossibili da modificare.