Cos’è la Sepsi? In queste ultime ore il termine medico è divenuto virale in quanto associato alle condizioni fisiche di Papa Francesco. Il Santo Padre è ricoverato da nove giorni, è sotto controllo h24 ed ha una infezione ai polmoni che potrebbe provocare appunto una sepsi. Si tratta, per dirla con le parole del professore che sta curando il Santo Padre, del passaggio nel sangue dei germi, che potrebbe dare vita ad una infezione molto grave, soprattutto per un uomo di 88 anni e già in condizioni non ottimali.
La sepsi è definita anche setticemia, ed è una complicazione della diffusione dei batteri nel sangue, chiamata batteriemia. Va subito chiarito che la sepsi è una complicazione che l’istituto superiore di sanità giudica come rara, ma le sue conseguenze possono essere anche mortali. Tecnicamente è una fortissima infiammazione con i tessuti e gli organi che vengono compromessi, e se una persona non viene curata in tempo può appunto morire.
SEPSI COS’E’ E COME SI CURA: I SINTOMI
Fa solitamente seguito ad una infezione già in corso, come nel caso di Papa Francesco, da una polmonite bilaterale, e può essere causata da diversi fattori, come ad esempio uno scarso sistema immunitario, ma anche dei problemi ai tessuti, e ancora delle conseguenze di un operazione o di un catetere. Spesso e volentieri si presenta in maniera asintomatica, solamente con una leggera febbre, mentre nei casi più comuni si manifesta in maniera decisamente evidente, con vomito, nausea, febbre alta a vari altri sintomi poco piacevoli.
Al momento, ribadiamo, Papa Francesco non soffre di pepsi, ma in ogni caso ha in circolo diversi batteri, di conseguenza non è da escludere che uno di questi possa appunto dare vita ad una grave complicazione, entrando nel circolo sanguigno. Chi soffre di sepsi generalmente muore in 4 casi su 10, una percentuale molto alta, ma nella maggior parte dei casi guarisce in maniera totale, soprattutto se si è assistiti H24 come appunto Papa Francesco.
SEPSI COS’E’ E COME SI CURA: I FARMACI E LE TERAPIE
Come si cura solitamente la sepsi o setticemia? Una volta che viene individuata scatta una terapia antibiotica, quindi a base di antibiotici, che sono dei medicinali specifici che hanno il compito di ridurre l’infiammazione, riportando quindi l’organismo piano piano alla normalità.
Solitamente una terapia di questo tipo ha una durata di circa una settimana ma anche dieci giorni, a seconda della gravità del paziente. Questa terapia viene somministrata per via endovenosa ed è quasi sempre accompagnata da una cura reidratante, visto che i pazienti di questo tipo hanno bisogno di grandi quantità di liquidi. Ci sono casi gravi in cui i pazienti vengono sottoposti a dialisi, soprattutto quando vi è insufficienza renale, mentre altri pazienti vengono trattati con farmaci steroidei, ma anche vasopressori e antidolorifici. Ci sono infine situazioni che necessitano anche di un intervento chirurgico per rimuovere l’infezione.