La Procura di Catanzaro ha disposto il sequestro del viadotto “Bisantis”, noto come ponte Morandi di Catanzaro, nell’ambito dell’indagine che ha portato all’esecuzione di sei misure cautelari nei confronti di alcuni imprenditori. Il viadotto è stato sequestrato con facoltà d’uso, insieme alla galleria Sansinato sulla Statale 280 dei due mari, allo scopo di svolgere accertamenti di natura tecnica. In sei sono poi indagati a vario titolo per trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, corruzione in atti giudiziari, associazione per delinquere, frode nelle pubbliche forniture.



Stando a quanto riferito dal Gip del Tribunale di Catanzaro i sei soggetti ai quali è stato disposta la misura cautelare avrebbero l’aggravante di aver agevolato associazioni di tipo mafioso in relazione fra l’altro, per i lavori di manutenzione straordinaria del ponte “Morandi” di Catanzaro e di un tratto della SS280 “dei Due Mari”. Nell’ambito dell’indagine che ha portato ai sequestri del viadotto Bisantis e della galleria Sansinato sulla Statale 280 dei due mari sono state fornite anche intercettazioni choc nelle quali il direttore della ditta fornitrice, direttore tecnico e capo cantiere parlavano dei materiali utilizzati per ristrutturare il ponte.



Ponte Morandi sequestrato: “Prodotti fanno cag*re”

“Secondo lui dice non va bene. Perché noi al Morandi con questo materiale l’abbiamo fatto… e casca tutto”. E’ un passaggio, in cui parla il capo cantiere, delle intercettazioni agli atti dell’ordinanza dell’operazione Brooklyn condotta dalla Guardia di finanza di Catanzaro e coordinata dalla Dda del capoluogo che ha portato all’esecuzione delle sei misure cautelari. Nelle intercettazioni c’è anche l’ammissione che il materiale utilizzato non è dei migliori: “Che prodotti stai usando? Gli ho detto sto usando *******. Ma purtroppo perché è una questione finanziaria. Gli ho spiegato io è come su? Fanno cagare…”.



Sei i destinatari delle misure cautelari, quattro le persone arrestate. Si tratta degli imprenditori Eugenio e Sebastiano Sgromo, di 52 e 55 anni, e un militare della Guardia di Finanza, Michele Marinaro, 52 anni. Arresti domiciliari per una collaboratrice dei due fratelli imprenditori, Rosa Cavaliere, 54 anni. Interdizione dall’esercizio della professione per due tecnici dell’Anas Gaetano Curcio, 42 anni, e Silvio Baudi, 43.