Non usa troppi giri di parole il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Giovanni Nistri, commentando la recente inchiesta riguardante la caserma di Piacenza. «Episodi gravissimi – dice Nistri, come riporta il Corriere della Sera oggi, 23 luglio – e indegni di chi indossa questa divisa». Lo stesso massimo esponente dell’Arma aveva già utilizzato parole pesanti ai microfoni del Tg1 di ieri, 22 luglio: “I reati ipotizzati sono gravissimi e per questo motivo procederemo con il massimo rigore, avendo sospeso tutto il personale coinvolto, proseguiremo sempre con la massima severità per l’accertamento in via autonoma disciplinare della posizione dei singoli”. Nistri ha annunciato l’apertura di una stazione mobile, e un nuovo comandante della Compagnia, commentando con le parole: “Lo Stato non si ferma”. Secondo Nistri episodi come questi “possono intaccare la fiducia nell’Arma. Ma io – aggiunge e conclude – devo parlare a tutela dei 100mila carabinieri che ogni giorno e ogni notte sul territorio espletano il loro dovere al meglio delle loro possibilità”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CASERMA CARABINIERI SEQUESTRATA A PIACENZA/ MINISTRO GUERINI: “INFANGANO L’ARMA”

Il ministro della difesa Lorenzo Guerini, si è espressa sulla vicenda scioccante riguardante la caserma dei carabinieri di Piacenza. «Si tratta di accuse gravissime rispetto a degli episodi inauditi e inqualificabili – le parole riportate dal quotidiano Il Messaggero il 22 luglio – da subito sia l’Arma dei Carabinieri che il Ministero della Difesa – ha aggiunto – hanno dato la massima disponibilità a collaborare con la magistratura affinché si faccia completa luce sulla vicenda». Guerini ha poi spiegato che il comandante Generale Nistri abbia immediatamente assunto tutti i provvedimenti «possibili e consentiti dalla normativa vigente nei confronti del personale coinvolto», per poi aggiungere che si tratta di «fatti inaccettabili, che rischiano di infangare l’immagine dell’Arma», quando invece lo stesso corpo è composto da «110.000 uomini e donne che ogni giorno lavorano con altissimo senso delle Istituzioni al fianco dei cittadini. Sono loro il volto della legalità, a ciascuno di loro oggi esprimo la più profonda riconoscenza e vicinanza». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SEQUESTRO CASERMA PIACENZA: 10 CARABINIERI ARRESTATI: “REATI IMPRESSIONANTI E…”

Continuano a emergere nuovi e agghiaccianti particolari in merito al clamoroso e inedito (almeno per l’Italia) sequestro della “caserma degli orrori” di Piacenza. L’inchiesta della Procura competente ha portato infatti alla luce tutti i reati commessi da dieci militati dell’Arma a partire dal 2017, tra cui quelli di spaccio, arresti effettuati illegalmente, torture e persino estorsione. “Tutti gli illeciti più gravi sono stati commessi durante il lockdown” ha spiegato il procuratore capo durante la conferenza stampa, delineando il quadro di una caserma “Levante” dove sembrava tutto lecito e in cui le persone oggi sottoposte a misure cautelari quasi si vantavano delle loro azioni. Le trecento pagine dell’ordinanza che hanno portato ai suddetti provvedimenti parlano di “reati impressionanti” e restituiscono uno spaccato shock delle forze dell’ordine in quella caserma, con i militari che non solo sovente cercavano di procacciarsi degli stupefacenti ma pare lo facessero anche in competizione tra di loro in base al numero di persone che effettivamente riuscivano ad arrestare. (agg. di R. G. Flore)



“TORTURE E ARRESTI ILLEGALI”

Per la prima volta nella storia d’Italia una caserma dei Carabinieri viene sequestrata del tutto con l’arresto di 10 militari per accuse choc: torture, arresti illegali, estorsione, spaccio e ulteriori illegalità che ha portato all’arresto dei 10 carabinieri a Piacenza, 4 ulteriori nel mirino delle indagini (tra cui il comandante della Caserma della Compagnia di Piacenza) ma anche 12 spacciatori che avrebbero avuto legami con i militari indagati. Un autentico terremoto che riporta l’Arma dei Carabinieri sotto l’occhio del ciclone dopo il caso Cucchi: si tratta della caserma di via Caccialupo con arresti e torture contro i detenuti che sarebbero avvenuto in svariati anni di illegalità. Le accuse pesantissime dovranno ovviamente essere verificate e sentite le difese dei singoli carabinieri indagati: quel che è certo, spiega il neo procuratore della Repubblica Grazia Pradella «Tutti gli illeciti più gravi sono stati commessi nel lockdown, con il più totale disprezzo dei decreti emanati dalla presidenza del consiglio. Solo un militare della caserma non è coinvolto. Faccio fatica a definire questi soggetti ‘carabinieri’ perché i comportamenti sono criminali. Non c’è nulla di lecito nelle loro azioni».

LE ACCUSE CONTRO I CARABINIERI DI PIACENZA

I reati commessi partono dal 2017 ma secondo quanto riporta l’accusa citata oggi 22 luglio dal giornale di Piacenza “Libertà”, tra i vari capi di indagine anche le certificazioni fornite da un carabiniere che avrebbero consentito a spacciatori piacentini di raggiungere Milano per rifornirsi di droga durante il lockdown. «Per noi è un colpo al cuore», ha spiegato il comandante provinciale dei Carabinieri Massimo Savo, «Da parte nostra c’è totale disponibilità a collaborare per fare piena luce sui fatti». L’operazione chiamata “Odysseus” è stata condotta dalla guardia di finanza, in collaborazione con la polizia locale e scoperchia presunti reati come svariati pestaggi ad un cittadino accusato ingiustamente di spaccio di stupefacenti tramite prove false e casi di tortura avvenuti tra le mura della caserma di Via Caccialupo. Durante la conferenza stampa tenuta alle ore 12 dalla Procura di Piacenza è stato mostrato un video in cui si sente un cittadino piangere per le percosse ricevute dai carabinieri: tra gli arresti ritenuti illegali, scrive Il Fatto Quotidiano nella sua versione online, «vi è un pusher percosso “in modo violento” nonostante avesse ancora “le manette alle mani”».