Il sequestro dei fratelli Casana è uno dei fatti di cronaca neri più incredibili della storia italiana. Era il 22 agosto 1979, lo scenario è quello della selvaggia e bella Sardegna: qui la famiglia Casana sta passando le vacanze estive. Da lì a poco, però, la famiglia si sarebbe trovata al centro dei uno dei più incredibili sequestri di persona in Italia, sicuramente il più rocambolesco. I banditi vengono dal mare, si calano dalla ripida scogliera di Capo Pecora e raggiungono l’isolotto su cui si trova la famiglia. Una volta lì, rapiscono i due giovanissimi fratelli torinesi, Marina e Giorgio. All’epoca, i due ragazzi avevano rispettivamente 16 e 15 anni.



Si tratta di un rapimento incredibile per modalità. I sei banditi, vestiti da pastori, si calano dalla ripida scogliera di Capo Pecora, località a sud del Golfo di Oristano. Proprio dal mare raggiungono l’isolotto dove si trova la famiglia Casana in vacanza. Una volta arrivati, minacciano di rapire la ragazza. La madre dei due fratelli, però, interviene e a sorpresa chiede ai rapitori di prendere anche l’altro figlio. Il motivo? Non lasciare da sola Marina. Una scelta estrema da parte della donna, che costringe i rapitori a dover gestire due ostaggi. Complessivamente, per il rapimento dei fratelli Casana furono emesse undici condanne. Condannati, complessivamente, a centonovantotto anni di carcere gli undici colpevoli.



Fratelli Casana, la storia del rapimento

Dopo aver chiesto ai banditi di prendere entrambi i fratelli Casana, la madre inizia a collaborare attivamente con la magistratura e le Forze dell’Ordine. Vari i testimoni oltre la donna. Molto importanti sono anche le testimonianze dell’ex magistrato Ettore Angioni, all’epoca sostituto procuratore della Repubblica di Cagliari, quella dell’ex comandante dei Carabinieri Luciano Gavelli, che segue da vicino le indagini ma soprattutto quella del testimone oculare Gianmaria Sertorio. L’uomo, oggi questore vicario della Questura di Reggio Calabria, era presente sull’isola al momento del rapimento. Ascoltato inoltre anche Paolo Oggianu, nipote dell’emissario padre Cosimo Onni. È proprio lui, dopo 61 giorni di prigionia per Marina e Giorgio, a recarsi all’appuntamento con i sequestratori per consegnare l’ultima parte della cifra prevista come riscatto.



Il processo ai rapitori dei fratelli Casana ha fatto da apripista per un’inchiesta particolarmente corposa, che ha portato nel febbraio del 1982 al il maxi dibattimento con 12 sequestri compiuti dalla cosiddetta “Superanonima Sarda”. Per il caso del rapimento dei fratelli Casana, gli arresti furono undici. L’incredibile storia nel programma “Racconti Criminali” sulla Rai, visibile anche su Rai Play.