Serbia nel ‘caos’ dopo le elezioni di Vucic: la posizione della Russia

Le tensioni delle scorse ore in Serbia continuano ad agitare la politica internazionale. La vittoria alle elezioni del partito di Aleksandar Vucic ha alimentato non solo le accuse di brogli elettorali ma, nella scorsa notte, anche una rappresaglia presso il municipio di Belgrado. Solo l’intervento delle forze dell’ordine ha scongiurato che il palazzo venisse preso d’assalto dai dimostranti.



Come riporta Open, sullo scenario in Serbia al netto delle tensioni attuali si è espressa anche la Russia con la voce di Maria Zakharova: portavoce del ministero degli Esteri di Mosca. “Stanno cercando di infiammare la situazione utilizzando le ‘tecniche di Maidan’, è evidente”. La donna ha dunque bersagliato la politica occidentale, ‘rea’ di alimentare il pensiero dissidente in Serbia.



Tensioni a Belgrado, il bollettino: 25 arresti e due agenti feriti

La situazione in Serbia, almeno allo stato attuale, sembra comunque essere tornata alla quiete dopo le tensioni della scorsa notte. Come racconta il portale di informazione, le rappresaglie di Belgrado si sono concluse con un bilancio di ben 35 arresti tra i dimostranti. Da segnalare anche due membri della polizia, intervenuti sul luogo, gravemente feriti.

Nelle scorse ore anche il presidente serbo Aleksandar Vucic si era schierato in maniera perentoria contro il movimento di opposizione “La Serbia contro la violenza”, promettendo appunto copiosi arresti per gli autori del tentato assalto al municipio di Belgrado. Oggi, si aggiunge invece il parere di Maria Zakharova – portavoce del ministero degli Esteri di Mosca – che richiama a quanto accaduto in Ucraina ai tempi dell’elezione dell’ex presidente filorusso Viktor Yanukovic.