Tensioni in Serbia, dimostranti in azione a Belgrado contro l’esito delle elezioni
Una manifestazione dal fronte filo-occidentale è degenerata in queste ore a Belgrado. Lo riporta l’Ansa; dopo le elezioni dello scorso 17 dicembre che hanno decretato la vittoria del partito di Aleksandar Vucic (Sns), le forze di opposizione hanno accusato di manipolazione del voto chiedendo prima una ripetizione delle votazioni e arrivando poi alle tensioni delle ultime ore.
Stando a quanto riporta il portale, i dimostranti si sarebbero prima radunati presso la sede della commissione elettorale; successivamente avrebbero puntato direttamente al municipio protestando a gran voce contro il governo e il presidente Vucic. Come riporta LaPresse, la polizia serba avrebbe risposto alle rappresaglie con gas lacrimogeni per impedire ai manifestanti di fare irruzione all’interno del Municipio.
Serbia, Aleksandar Vucic ‘condanna’ i manifestanti: “Difenderemo democrazia e libertà!”
Le forze dell’ordine serbe hanno arginato le rappresaglie dei manifestanti, contrari all’esito delle elezioni generali tenutesi lo scorso 17 dicembre: la maggioranza ottenuta dal partito Sns è stata accolta dall’opposizione con pesanti accuse di brogli. Come riporta Rai News, il Ministero dell’Interno ha lanciato un appello ai dimostranti con l’obiettivo di scongiurare nuovi atti di violenza e protesta nella città di Belgrado.
Sulle tensioni che hanno colpito in queste ore la città di Belgrado si è espresso anche il presidente serbo Aleksandar Vucic: “La ‘Serbia contro la violenza’ ha tentato con la violenza e la forza di occupare la sede del municipio” – riporta Rai News – “Ma i cittadini non devono avere paura, non è in atto alcuna rivoluzione”. Come riporta il sito di informazione, il presidente serbo avrebbe poi chiosato: “Lo stato è forte abbastanza per difendere la democrazia e la libertà. I responsabili saranno arrestati”.