Serena Banzato, campionessa dentro e fuori lo sport: “Il sorriso è il segno che ce l’hai fatta…”

Lo sport italiano pullula di personalità di spessore, di campioni e campionesse che hanno scritto pagine indelebili di storia. Non mancano le difficoltà, soprattutto fuori dall’ambito agonistico, dove emerge la vera grinta e lo spirito di chi non vuole mollare dinanzi a nulla. Serena Banzato è questo e tanto altro; maratoneta eccezionale, vincente, ma che ha dovuto fare i conti con una malattia rara che ha messo a dura prova la sua stessa vita. “Le cicatrici sono il segno che è stata dura ma il sorriso è il segno che ce l’hai fatta”, come racconta il settimanale Chi, questo è il tatuaggio che la maratoneta ha inciso sulla gamba tra i segni di quella terribile esperienza che è dunque diventato il suo motto.



“Non mi sono arresa, neppure per un istante. Dopo l’incidente ho imparato di nuovo a camminare, persino a nuotare e ad andare in bicicletta. Sono tornata ad essere un’atleta e nel 2023 ho vinto due titoli italiani di paratriathlon”. Queste le parole di Serena Banzato riportate dal settimanale, manifesto della sua rinascita e di come sia riuscita a vincere la partita più importante della sua vita. La maratoneta – nel 2018, durante il Cammino di Santiago – venne colpita da una rara infezione batterica denominata fascite necrotizzante. “Il batterio è entrato nel mio organismo e attraverso una semplice vescica al tallone. Per salvarmi i medici avrebbero dovuto amputarmi la gamba e invece hanno tentato un’altra strada, asportando tutta la parte infetta. Ora dal ginocchio in giù non ho alcuna sensibilità… Ma sono viva, e per certi versi migliore di prima”.



Serena Banzato, dalla paura di non farcela alla consapevolezza di oggi: “Ho ancora tanto da dire e dare…”

Serena Banzato ha scelto di raccontare la sua storia con il libro “Cammina, vivi, amati”, in uscita a partire dal prossimo 23 gennaio. Un racconto che vale come iniezione di voglia di vivere, la testimonianza di chi ha scelto di non mollare e di andare oltre i limiti imposti dal fato che a volte riserva spiacevoli sorprese. “Non voglio apparire come una eroina; il mio obiettivo è invece dire alle persone che tutti possediamo energie e forze nascoste, pronte ad emergere nel momento del bisogno”. La maratoneta – come riporta il settimanale Chi – ha poi aggiunto: “Essere sopravvissuta mi ha dato una carica pazzesca. ‘Sono viva’, mi ripetevo di continuo. E provavo un immenso senso di gratitudine; sapevo bene che non sarei stata come prima ma, mi dicevo, avrei potuto essere una persona migliore…”.



Proseguendo nel suo racconto – riportato dal settimanale – Serena Banzato ha spiegato come la fede sia stata fondamentale nel suo percorso di rinascita dopo la malattia. “Mi ha aiutato a dare un senso a ciò che mi succedeva. E’ tutto più difficile quando manca la speranza. La mia famiglia e gli amici hanno pregato per me… Mi sono abbandonata fiduciosa, sapendo che ci sono momenti in cui non possiamo avere il controllo, ma che ci si deve affidare”. Emblematiche e al contempo toccanti, le battute conclusive della maratoneta: “… Anche zoppicante, ferita e dolorante, so di avere ancora tanto da dire e da dare agli altri. E ho intenzione di farlo ogni giorno”.