“C’è stato questo amore platonico con Pino Daniele, e questa canzone “Serena” me l’ha dedicata. Lui era un uomo molto forte”. Queste le prime parole dell’attrice Serena Grandi, ospite negli studi di Oggi è un altro giorno, entrando proprio sulle note del mitico brano del cantautore napoletano a fianco del figlio Edoardo Ercole: “Suo papà era molto narcisista ed egocentrico, l’ho tirato su da sola, cercando di non farlo supportare dalle bambinaie, me lo son sempre portate sul set, è stata una grande gioia ma anche una grande fatica”.



E ancora: “Trasferirmi a Milano per il figlio? Ci stiamo lavorando…”. Edoardo Ercole, in studio, ricorda la mamma all’epoca dei fasti negli anni ’80, ’90: “Lei è tanto normale che non si vedeva questa differenza esponenziale dall’essere normale all’essere diva”. Sui suoi genitori: “I miei erano genitori fantastici, di grande bontà, gente di rispetto, quindi l’input di come è mio figlio me l’han dato loro”. Sul tumore al seno: “Io sono stata ricoverata, due volte sotto i ferri, lui c’era sempre sia fisicamente che nella mia testa. Quando gli dico che non c’era è perchè lo voglio massacrare”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SERENA GRANDI, DAL SUCCESSO CON TINTO BRASS ALLA CONDANNA PER FALLIMENTO

Serena Grandi ha raggiunto il successo e la notorietà nel 1985, quando interpreto la protagonista del film “Miranda” di Tinto Brass. “Devo tanto a lui, mi ha insegnato a fare cinema in un anno. Non ero preparata ad un ruolo, ero giovanissima. Quando feci il provino non pensavo di fare Miranda. Quando me lo propose, risposi: Maestro, non ho un attimo di esitazione. Lo faccio”, ha ricordato qualche anno fa l’attrice italiana su Il Tempo.

E ha aggiunto: “Quando ho iniziato a lavorare con lui avevo 20 anni, una ragazzina. Ma non potete immaginare quanto mi abbia insegnato e quanto mi abbia sempre incoraggiato nella mia carriera. Seguiva il montaggio dei film minuto dopo minuto, con una precisione unica”. Nel 1998 ha lavorato di nuovo con Tinto Brass in “Monella”. Proprio in omaggio a quegli anni d’oro, Serena Grandi ha intitolato, nel 2013, il suo ristorante “La Locanda di Miranda“, nel cuore di Borgo San Giuliano.



Serena Grandi: il fallimento de “La locanda di Miranda”

Ma un anno dopo l’apertura sono iniziati i problemi per il ristorante di Serena Grandi, che si sono conclusi a settembre 2020 con una condanna per l’attrice. Serena Grandi è stata condannata a due anni e due mesi di reclusione per il crac della società Donna serena srl che aveva gestito per due anni il ristorante. L’inchiesta era nata nel 2014 quando i dipendenti accusarono la proprietà di non pagare gli stipendi.

Inoltre l’attrice era stata accusata di non aver tenuto le scritture contabili: su Repubblica la Grandi ha dichiarato di averli dati a un potenziale acquirente, e che questo non li avrebbe mai restituiti, buttati da un suo dipendente. Secondo la Grandi tra le cause del fallimento del suo ristorante ci sarebbe il malanimo delle persone del riminese: “Il ristorante è andato bene per due anni, poi – guarda caso – quando è iniziata a circolare la voce che “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, dove ho un piccolo ruolo ma impegnativo e importante, era candidato agli Oscar, la gente ha smesso di venire a cena da noi. Non si possono nemmeno raccontare le cattiverie che mi sono state inflitte”, ha aggiunto su Repubblica.