Serena Grandi è stata ospite stamane presso gli studi di Storie Italiane, in compagnia del figlio Edoardo Ercole, in collegamento. I due hanno chiacchierato con la padrona di casa, Eleonora Daniele, tornando ad affrontare la vicenda “bulli”, che ha coinvolto il ragazzo dell’attrice in passato, a seguito dei film di Tinto Brass in cui la stessa aveva recitato. “Arrivo da Roma, poi sono stata un po’ in compagnia di Corinne Clery – attacca la Grandi – fare un’intervista con te è talmente rilassante, non ho paura di coltellate…”. Si comincia affrontando il tema della malattia: “Mi ha cambiata in meglio grazie a Dio, tutte le cose che andavanolimate, come gli angoli del carattere, sono state limate. Vedo le cose con più allegria, ogni giorno che per me spunta vedo il mare e gli uccellini, sono felice perché ce l’ho fatta. Voglio dire alle donne “Vi prego, controllatevi”, perché da un giorno all’altro ti può cambiar la vita”
SERENA GRANDI OSPITE A STORIE ITALIANE
“Come l’ho scoperto? Io sono un po’ strega, un giorno ho preso un taxi e sono andata all’ospedale perché mi faceva male il seno. Mi hanno detto che c’era qualcosa che non andava, e dopo due giorni mi chiama il medico che voleva fare la biopsia. Dopo di che mi ha detto che dovevo operarmi subito”. All’inizio non è stato semplice: “Era come se non fossi io, facevo tutto quello che mi dicevano, era come se fossi un’altra persona. Io sono convinta che noi paghiamo qualche cosa che c’è stata, e qui ho chiuso il cerchio, qualcosa che ho dovuto pagare, forse il successo, la bellezza, la fortuna, ed ho pagato tanto, forse anche troppo. Forse ero la reincarnazione di qualche donna napoletana dei vicoli che ha sparato a qualcuno”. Si parla quindi del figlio Edoardo Ercole e dell’episodio di bullismo che ha dovuto subire: “Rappresenta tutto per me”. Prende la parola il figlio: “Il tipo di bullismo che ho subito è derivato dalla mia diversità anche perché essendo un po’ in vista era più semplice trovare un difetto. Mi sono imposto di imparare da quell’esperienza e di non giudicare nessuno ma di guardare prima se stessi. Inoltre non possiamo pretendere che tutti quelli che parlano siano intelligenti o sensibili. Erano persone molto infelici e lo sono ancora oggi”.