Serena Grandi ha scritto una biografia in cui lei vuole “Mettere la parola fine alle tante leggende sulla mia esistenza”. Durante un’intervista al settimanale Chi la donna ha parlato della sua vita, compreso e il suo imminente trasferimento a Milano, dopo aver abitato a Rimini tanti anni,  per “Ricominciare”.



Serena durante l’intervista ha parlato della vicenda che le ha scosso profondamente la vita, quando nel 2003 la donna è stata accusata di detenzione e spaccio di cocaina: “Dal giorno alla notte mi ritrovai coinvolta in qualcosa di molto più grande di me. Sono rimasta ai domiciliari per sei lunghissimi mesi. Poi sono stata prosciolta ancor prima del processo e, seppur molto tempo dopo, risarcita”. Ma l’importante per l’attrice è che il pubblico: “Abbia capito che ero completamente estranea ai fatti. Io, dalla mia, sapevo di essere innocente e che prima o poi la verità sarebbe venuta fuori”.



Serena Grandi svela chi è stato il suo più grande amore…

Nonostante le sofferenze vissute durante il periodo in cui è stata accusata Serena Grandi afferma di avere un bel ricordo di quel tempo: “Il tempo con Edoardo e con mia madre. Me li sono goduti come non mai, tanto che, una volta risarcita ci siamo trasferiti da lei a Rimini”. L’attrice durante l’intervista fa anche una rivelazione sulla sua vita sentimentale: “Sarei single sulla carta, non nascondo che ho un bel rapporto con un chirurgo che lavora a Milano, Ora col trasferimento, chissà…”, ma la sua passione amorosa più grande è stata quella con Adriano Panatta: “Abbiamo vissuto qualcosa di inenarrabile. Ci sono stata due anni. L’ho rivisto un anno fa. Mi batteva il cuore. Ci siamo abbracciati e salutati affettuosamente”.



Un’intervista piena di rivelazioni per Serena Grandi che alle pagine del settimanale confessa di aver avuto una notte di passione nel corridoio di un hotel con un ragazzo molto più giovane: “Eravamo a Positano. La passione era incontrollabile. Sotto c’era il mare e il mondo che festeggiava” mentre sulla sua politica afferma: “Un errore. Mi aveva chiamata Alessandra Mussolini, allora leader di Azione Sociale, dopo aver letto  il mio libro L’amante del Federale che parlava anche di suo nonno”.